Difficile far passare la quota 100 come superamento o revisione della Legge Fornero, non occorre grande acume per fiutare la trappola o cogliere le divisioni in seno alle forze di Governo.
16novembre di Federico Giusti
Il superamento della Legge Fornero dovrebbe avvenire senza penalizzazioni rimettendo in discussione il principio del progressivo aumento degli anni contributivi in linea con l’aumento della speranza di vita. Altro superamento sarebbe anche rivedere il sistema di calcolo dei contributi che con il sistema contributivo sono decisamente più sfavorevoli.
Intanto saranno 36 i mesi nei quali scatta il divieto di cumulo pensione/lavoro per chi nel 2019 approfitterà della quota 100. Superare la Fornero sarebbe possibile ma con costi elevati per il Governo e andando verso un vero e proprio conflitto con Confindustria e Troika. Resta intanto il requisito di vecchiaia a 67 anni dal 2019 al 2021 poi crescerà ulteriormente. Poi per favorire la quota 100 inizieremo con Ape sociale, opzione donna, bonus di sei mesi di contributi aggiuntivi per le lavoratrici con due figli (ma per crescere dei figli rinunciando a lavorare non bastano certo sei mesi).
L’Ape sociale, prestito-ponte finanziato dallo Stato per quanti sono in difficoltà e hanno ancora 3 anni per raggiungere i requisiti minimi , ha un costo elevato che incide sulle future pensioni che per altro saranno alleggerite dal sistema di calcolo. Quello che in apparenza si presenza come regalo è in realtà un aiuto alle imprese in crisi che potranno liberarsi del personale più anziano. E in questo scenario resta anche l’incognita del contributo di solidarietà per le “pensioni d’oro”, sparito dal testo e che dovrebbe rientrare sotto forma di emendamento da parte dei Parlamentari del 5 Stelle. Il contributo dovrebbe prevedere 5 aliquote: da 8-10% per gli assegni fino al 130mila euro lordi l’anno fino al 20% per le pensioni oltre il mezzo milione di euro. Ma anche su questo punto non c’è chiarezza e condivisone, per esempio si vorrebbe colpire le pensioni calcolate con sistema misto, retributivo e contributivo, alcuni pensano che sia giusto non colpire gli assegni valutati solo in base ai contributi versati.