Nato a Napoli nel 1922 è morto all’età di 96 anni, il giornalista e vignettista napoletano Vincenzo Apicella.
Una lunga collaborazione con il quotidiano ‘Liberazione’, ma conosciuto anche a livello internazionale, in Inghilterra dove aveva lavorato per il ‘The Guardian’, ‘The Observer’, ‘The Economist’ e ‘Punch’ oltre che per la rivista ‘Harper’s and Queen’. Lo ricorda Maurizio Acerbo della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista.
31ottobre 2018 di Maurizio Acerbo
“Ci ha lasciato stamattina Enzo Apicella. Perdiamo un grande artista, pittore, vignettista, designer che ha messo la sua creatività al servizio della lotta contro le ingiustizie.
Un inossidabile comunista di cui ricordiamo la lunga collaborazione con il nostro quotidiano Liberazione. Attraverso le sue vignette ha praticato nel corso degli anni una resistenza creativa al pensiero unico neoliberista e soprattutto allo strapotere statunitense. Era stato un protagonista della scena culturale della Swingin London degli anni sessanta e al contrario di tanti intellettuali e artisti pentiti non ha mai smesso di denunciare i crimini del capitalismo occidentale.
Era una sorta di Noam Chomsky armato di matita e pennello.
In particolare è stato sempre un sostenitore della causa palestinese affrontando con coraggio anche aspre critiche. Per dirla con Che Guevara ogni sua vignetta era “un grido di guerra contro l’imperialismo americano”. L’ultima opera che ha condiviso sulla sua pagina facebook si intitola Utopia e raffigura una bandiera americana con la scritta “Peace please”. Sul sito del nostro partito abbiamo pubblicato un bel ricordo di Stefania Brai e Citto Maselli: “Questa mattina ci ha lasciato Enzo Apicella. Un grande amico, un comunista, un nostro compagno, un grande pittore e designer che non ha mi smesso di lottare per un mondo migliore e sempre dalla parte dei popoli oppressi, primo fra tutti il popolo palestinese. Ciao Enzo, ti vogliamo bene, Stefania e Citto.”che hanno condiviso con lui una lunga amicizia.
Lo salutiamo a pugno chiuso ricordando l’incitamento che ci mandò in occasione delle ultime elezioni politiche: “Non gettate via il vostro sogno infranto: ricucitelo!”