Sulla questione dei docenti non laureati, bensì diplomati, già assunti con riserva e adesso a rischio licenziamento a causa del recente pronunciamento del Consiglio di Stato, le Regioni italiane chiedono al Ministero dell’Istruzione un confronto annunciando la volontà di partecipare alle possibili ipotesi di soluzione.
27gennaio 2018 da Marco Ceccarini, Firenze
L’assessore a Lavoro, scuola e formazione della Regione Toscana ha scritto lo scorso 22 gennaio al Ministero, in qualità di coordinatore della Nona commissione della Conferenza delle Regioni, proprio per sollecitare un confronto urgente con le medesime Regioni offrendo collaborazione e disponibilità a trovare le soluzioni possibili e condivise.
Nello scorso mese di dicembre, pronunciandosi in seduta plenaria, il Consiglio di Stato, che attraverso le varie camere si era già espresso in senso opposto dichiarandosi a favore delle richieste dei docenti precari con diploma magistrale, ha bocciato l’inserimento di quest’ultimi nelle graduatorie ad esaurimento (le Gae, ndr) azzerando di fatto le aspirazioni di molti giovani che credevano di aver finalmente ottenuto un lavoro destinato a stabilizzarsi. L’assessorato toscano a Lavoro, scuola e formazione dà atto dell’apprezzabile lavoro di approfondimento che il Ministro sta svolgendo, ma in linea con la Conferenza delle Regioni sottoscrive la necessità di coinvolgere le Amministrazioni regionali in quanto la vicenda dei docenti non laureati impatta a livello locale, Toscana compresa, sull’offerta di istruzione e di occupazione rischiando di provocare confusione, iniquità e tensioni.