E’ sata presentata la campagna “il trasformista”. Si tratta di una iniziativa a puntate, mirata a svelare il vero volto delle politiche di Rossi e della Giunta Toscana. Acerbo (segretario nazionale PRC) e Favilli (segretario regionale):
“basta con chi mette al primo posto la propria convenienza politica e dice tutto il contrario di quel che fa. I primi a rimetterci, ed ad accorgersene, sono e saranno i cittadini. Il futuro chiede una svolta concreta e coerente”
11gennaio 2018 da Leonardo Becheri, Firenze
“Sono favorevolissimo al contratto a tutele crescenti (…) giro moltissimo la Toscana e incontro centinaia di lavoratori (…) nessuno mi parla dell’articolo 18”. E’ Renzi che parla? No, è l’attuale presidente della Regione Toscana Enrico Rossi poco più di due anni fa, autorevole esponente di ‘Liberi e Uguali’, che oggi dice – fra le altre cose – di voler reintrodurlo e di abolire il Jobs act.
A dire il vero il programma di ‘Liberi e Uguali’ mantiene ambiguità perché, dopo i proclami a favore dell’articolo 18, propone che per tre anni ci sia il contratto a tutele crescenti. Insomma Enrico Rossi è davvero “un programma politico vivente” della sua lista di riferimento. Rossi rilascia dichiarazioni contro riforme inique e oltretutto del tutto inefficaci portate a casa dal suo ex partito, il PD, ma col PD continua a governare la Toscana, con un patto di ferro per altro rilanciato ultimamente in forma pubblica.
Come chiamare tutto questo politicamente se non trasformismo?
E trasformisti coloro che ne sono i protagonisti? E proprio “il trasformista” è la campagna che oggi lancia il Partito della Rifondazione Comunista della Toscana. Un iniziativa che si sostanzierà attraverso vari canali (social, cartellonistica, volantinaggi, iniziative ecc) con una serie di “puntate” periodiche dedicate a singoli aspetti delle reali politiche della Regione Toscana e del suo presidente: dalla sanità un tempo fiore all’occhiello e oggi con liste d’attesa infinite o indefinite, massacranti riduzioni di operatori e medici, macro strutture ingovernabili e costosissime, ticket e affini in rapida moltiplicazione con il risultato – tutt’altro che non voluto – di portare di fatto o di diritto ad una privatizzazione palese o strisciante e comunque a una destrutturazione del servizio sanitario pubblico e universalistico, pagato sulla pelle dai più deboli. Alle cd ‘grandi opere inutili e dannose’ rilanciate con orgoglio anche ultimamente:
- Mega areoporto di Firenze
- Autostrada tirrenica
- Inceneritori ecc.
- Il lavoro sempre più scarso dequalificato e precario, a fronte di una sbandierata ripresa la cui effettività e consistenza, è solo nei sogni di chi la propaganda (con aiuti di ogni genere anche a realtà che poi hanno pensato bene di de-localizzare)
- Il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo, ecc.
- Per non parlar del via libera all’ampliamento della base americana di Camp Darby, quando alcuni anni fa la stessa Regione parlava di riconversione a usi civili.
Questo non il passato (sul quale si può cambiare idea), ma il rivendicato presente e orgogliosamente il futuro delle politiche della Giunta Toscana, quindi di PD e MdP che quella giunta sorreggono, e di Rossi che la guida.
“L’esempio di quanto avviene in Toscana – ha dichiarato il segretario nazionale PRC Maurizio Acerbo, intervenuto alla conferenza stampa di questa mattina – è il paradigma di come le chiacchiere stiano a zero. Si può andare a Roma a dichiarare di voler fare, come recita il titolo di un libro di Rossi, le rivoluzioni socialiste, ma i fatti ci dicono che non solo hanno sostenuto le politiche neoliberiste per 25 anni, e fino ad oggi al governo del paese, ma che queste si rivendicano – non escludendole affatto anche per il futuro – e nei territori queste si continuano a praticare e sostenere. Come in Toscana, come a Firenze, ecc. Per questo siamo sempre più convinti che ci voglia un alternativa a questa politica politicante: la vita concreta delle persone, il loro futuro non può aspettare oltre.”
A Maurizio Acerbo, ha fatto eco il segretario Regionale PRC Alessandro Favilli:
“… qui si parla di concretezza, delle disuguaglianze e del peggioramento delle condizioni delle cittadine e dei cittadini che queste politiche hanno portato, ‘il trasformista’ è una campagna non su una persona, ma su un certo modo di intendere la politica, che pensa prima ai rappresentanti – novelli principi di Salina – che ai rappresentati, facendosi quindi paradigma di una personalizzazione che è la stessa in cui prosperano quelle élite che la democrazia vorrebbero sotto scacco. E non a caso Rossi ha votato sì al referendum costituzionale. La Toscana, oggi tutt’altro che felix, non merita oltre questi giri di valzer, e lo spirito della nostra campagna è far emergere i fatti, la scelta di campo incontrovertibile fatta dalla politica di MdP e Pd in Toscana.”
“Non può essere ulteriormente il tempo di sbiadite copie del ‘presidente operaio, il presidente imprenditore’ di berlusconiana memoria in salsa toscana. Noi stiamo dalla parte del popolo, come dice l’articolo 1 della nostra costituzione, altri l’abbiamo visto il 4 dicembre dell’anno scorso da che parte stavano. Noi siamo per la credibilità della politica e di una sinistra degna di questo nome, per questo siamo e saremo agli antipodi di tutto questo. Perché è politicamente ipocrita, perché certe formule sono definitivamente fallite, perché non c’è più tempo da perdere. Ed è per questo che la lista ‘Potere al Popolo’, di cui siamo tra i promotori, è l unica alternativa al trasformismo.”
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