25 novembre giornata contro la violenza sulle donne, modi diversi, talvolta antitetici, di vivere (perché non c’è niente da festeggiare). Tra amministrazioni locali che organizzano, con politici e parlamentari, i molti eventi vetrina… le donne in piazza a Roma convocate da Non Una di Meno, su piattaforme radicali e avanzate.
25novembre da Sindacato Generale di Base
Sul 25 Novembre l’ombra, anzi lo spettro, del decreto legge Pillon, un Governo disattento alle problematiche di genere e ai diritti civili.
Stando all’Istat sono 123 le donne uccise nel 2017, sette casi su dieci l’omicida era un familiare, il 45% degli uccisori era il marito. Sono dati incontrovertibili da ricordare a qualche assessore di centro destra che vorrebbe aprire una casa per uomini maltrattanti capovolgendo la realtà dei fatti.
Al di là delle uccisioni si annoverano innumerevoli violenze e di vario genere, fisiche, sessuali, psicologiche, mobbing, coercizione e arbitraria privazione della libertà personale nella sfera privata e in quella pubblica . Sempre le donne vengono pagate meno degli uomini, hanno le pensioni più’ basse perché hanno iniziato a lavorare dopo o hanno dovuto abbandonare un impiego per accudire figli e anziani oppure costrette a scegliere il part time per coniugare i tempi di vita e di lavoro.
Sono dati allarmanti quelli relativi alla condizione femminile in Italia, basti pensare che poco meno di una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale ma, stando ai dati relativi alle violenze siamo perfettamente in linea con la media europea, anzi ci sovrastano diversi paesi dove la condizione delle donne è ancora più’ arretrata. Le disuguaglianze di genere poi sono strettamente connesse alle diseguaglianze sociali, prodotto culturale e del disimpegno delle autorità in materia di prevenzione. I fondi destinati a progetti contro la discriminazione sessuale e di genere vengono lesinati dalle Giunte di destra (ma negli ultimi tempi anche a sinistra si fa ben poco), solo una parte delle violenze può’ essere censita perché resa pubblica, nei luoghi di lavoro esistono ricatti innumerevoli di cui non si ha alcuna notizia.
I diritti delle donne non riguardano solo loro ma tutti\e, non può’ esserci alcuna sottovalutazione dell’attacco ai diritti delle donne e dell’umanità derivante da decreti leggi che vogliono riportarci al Medioevo, perfino il diritto all’aborto è oggi messo in discussione, i centri antivolenza come i consultori sono da tempo sotto attacco in una sanità pubblica alla quale lesinano risorse e organici.
Una situazione intollerabile che merita tutto il nostro impegno .
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