Unicoop Tirreno, accordi ignorati. E’ stato d’agitazione

Nessun dialogo, zero condivisione, ricorso eccessivo alla terziarizzazione, crisi a Riotorto, i sindacati: “Crescono solo gli esuberi. Salviamo i lavoratori”

26ottobre 2017 da Barbara Uloremi, Ufficio stampa CGIL Livorno

Accordi firmati, certo. Ma ignorati del tutto. Nessuna condivisione sulla Cassa integrazione straordinaria. Decisioni imposte, prese solo da Unicoop Tirreno. E mentre la cooperativa manda in cassa alcuni lavoratori, ne promuove altri. Poi che fa? Terziarizza, portando solo gli esuberi a crescere. E’ questo il preoccupante quadro della situazione a Vignale Riotorto emerso a seguito degli ultimi incontri con la cooperativa, con la quale l’11 ottobre c’è stato un duro e deludente confronto a cui è seguita, il 17, l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di Vignale.

Per Uiltucs Toscana, Filcams Cgil e Fisascat Cisl si tratta di una situazione “gravissima, al limite del tollerabile, che ci porta a prendere provvedimenti. Siamo stati uniti nel definire quello che sta accadendo a Riotorto scandaloso. Perché la cooperativa, dopo aver presentato un piano anti crisi che vedeva il ridimensionamento della sede amministrativa di Vignale Riotorto, aveva sottoscritto un accordo anche in virtù di una collaborazione che però – spiegano le organizzazioni sindacali – ad oggi non c’è affatto”.

“Le ricadute a Livorno e provincia – aggiungono Uiltucs, Filcams e Fisascat –  potrebbero essere occupazionali e arrivare a ripercuotersi su tutta la rete di vendita. Lo stato di agitazione già proclamato dalle segreterie nazionali, quindi, trova ulteriore conferma nel territorio livornese”. “Per questo – incalzano i sindacati – non solo a Riotorto ma in tutti i punti vendita metteremo in atto ogni iniziativa che riterremo opportuna per salvaguardare più posti di lavoro possibile e tutelare i lavoratori e le lavoratrici”.

“Anche per questo – concludono le organizzazioni sindacali-  senza un’inversione di tendenza tangibile da parte di Unicoop Tirreno, vista l’assenza di condivisione delle modalità applicative della Cassa integrazione, i lavoratori, a partire dalla sede, si dicono pronti a un’iniziativa forte e pubblica, senza precedenti nella storia della cooperativa”. 

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