Il Festival più bello d’Italia giunge alla decima edizione con un cartellone strepitoso: si parte il 25 Giugno Tom Walker
19 Giugno 2018, di Michele Faliani
Anniversario importante per il Mojotic Festival di Sestri Levante, che giunge alla decima edizione. Un festival ormai tra i più importanti d’Italia, che ha sede nella bellissima Sestri Levante. Il programma del 2018 vede per ora 5 concerti, ma sicuramente verranno aggiunti altri appuntamenti in un secondo momento. Ecco il programma per i mesi di giugno e luglio:
Lunedì 25 Giugno, Teatro Arena Conchiglia: TOM WALKER
Come tanti giovani musicisti, la carriera di Tom ha visto alti e bassi, gioie e delusioni. Questo potrebbe essere il motivo per cui la sua grande voce e le sue canzoni così emotive hanno la capacità di connettersi alle persone e diventare la colonna sonora perfetta di sentimenti come la paura, la perdita, l’amore e l’amicizia. Nei momenti difficili, la musica di Tom ci ricorda di fare tesoro delle cose belle della vita e ci offre speranza. Nato a Glasgow e cresciuto a Manchester, l’amore per la musica lo ha accompagnato per tutta l’adolescenza: a 13 compra la sua prima chitarra e si appassiona a Michael Jackson (“Thriller” è ancora il suo album preferito) AC / DC, Foo Fighters, Underworld, The Prodigy e Muse.
Acquista anche alcune apparecchiature per la registrazione in casa e inizia presto a scrivere le prime canzoni. Dopo aver frequentato il Music College decide di continuare gli studi musicali frequentando un corso di laurea in songwriting all’Università di Londra. “In realtà ho fatto domanda per una laurea in chitarra, ma il corso era pieno. Avevo inviato loro alcune delle mie canzoni e mi hanno suggerito il corso di songwriting”, dice. “È stato fantastico”. L’alcol è presente anche nell’incantevole e lievemente reggae “Just You e I”. “Fly Away With Me” – che ha guadagnato l’elogio di Pigeons & Planes, Clash, Sunday Times, BBC Radio 1, BBC 1Xtra, Beats 1, Earmilk, Complex UK, Source UK ed Eargasm – è “una versione esagerata” dei primi tempi in cui Tom viveva a Londra. Tom ammette di darsi a volte “dei pizzicotti” per vedere se sta sognando o se tutto quello che sta succedendo è realtà. Il duro lavoro è solo agli inizi ma sta finalmente vedendo realizzati i suoi sogni d’infanzia: raccogliere 25 milioni di stream per “Just You And I” o essere scelto da Elvis Duran come “Artista del mese” debuttando in America al Today Show. Tom ha recentemente invitato suo padre in studio per vederlo registrare “Angels” con un’orchestra di 30 elementi. “Si è fermato alle mie spalle in lacrime. Non riusciva a credere a dove ero arrivato con la mia musica. Tutto è iniziato grazie al suo incoraggiamento e alla sua fiducia”.
Martedì 26 Giugno, Teatro Arena Conchiglia: THE DREAM SYNDICATE
I The Dream Syndicate nascono nel 1981 a Los Angeles dalle ceneri dei Suspects. La band fa il suo esordio nell’82 con l’omonimo “The Dream Syndicate” via Slash Records. Il disco, prodotto da Chris D. dei Flesh Eaters, dà il via ad una nuova stagione del rock alternativo, il Paisley Underground.
Due anni dopo, nel 1984, esce “Medicine Show”, prodotto da Sandy Pearlman via A&M Records.
Il terzo album “Out of the Grey” esce nel 1986 per la Big Time Records con una nuova formazione, Wynn, Duck, Mark Walton al basso e Paul B. Cutler alla chitarra solista. Due anni dopo, poco prima dello scioglimento, la band pubblicherà il suo ultimo album “Ghost Stories”.
I The Dream Syndicate tornano quest’anno con un nuovo album, il primo dopo 30 anni.
A proposito dell’album Steve Wynn dice: “A un certo punto durante la creazione del nostro nuovo disco ho detto ai miei compagni di band, “ehi, hai solo una possibilità nella vita di creare un primo album dei The Dream Syndicate per la prima volta dopo 30 anni. […] Abbiamo sentito che le probabilità erano a nostro favore. Gli oltre 50 concerti che abbiamo suonato da quando ci siamo riuniti nel 2012 sono stati tra i migliori live che la band abbia mai suonato, il mix perfetto di improvvisazione e groove rock che è da sempre stato il marchio della band.” “Ho scritto alcune canzoni da portare ai Montrose Studios di Richmond, Virginia, dove ho lavorato spesso negli ultimi anni e ho ritenuto che fosse il rifugio perfetto dove poter tenere il nostro laboratorio di passato, presente e futuro. È il tipo di studio dove si può afferrare una chitarra, un sandwich, una tazza di caffè o una birra e passeggiare, pronti a lavorare a quasi tutte le ore del giorno. The Dream Syndicate, dopo tutto, non sono mai stati schiavi del tempo o dello spazio. La magia? Era lì. In poco meno di una settimana abbiamo registrato molto di più di quanto avevamo bisogno. Era ovvio che questo sarebbe diventato il quinto album del Dream Syndicate.”
“Oh, e c’era un’ultima sorpresa, un collegamento più perfetto al nostro passato a completamento del cerchio. Una delle più intriganti canzoni che abbiamo registrato era una trance ipnotica chiamata “Recurring”. La canzone e il riff erano freschi, la registrazione della band era suggestiva e bella. Ma ho capito che non ero il giusto cantante per la canzone. E subito ho capito che il cantante perfetto sarebbe stato il nostro originale bassista Kendra Smith. La canzone, ora intitolata “Kendra’s Dream”, è la coda perfetta per il disco, legando le estremità sciolte del passato e aprendole nuovamente al futuro.”
Martedì 17 Luglio, Parco Mandela: COSMO e COLAPESCE
Mentre il nuovo singolo Quando ho incontrato te si afferma tra i brani più trasmessi dalle radio, la prima parte del tour si avvia alla conclusione con uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. Cosmo porterà infatti il suo live anche al concerto del Primo Maggio a Roma, assieme ai migliori artisti italiani e internazionali del momento. Da tutti considerato “il miglior live del momento”, quello di Cosmo è uno show particolarissimo, enfatizzato anche da un set up di luci molto diverso e lontano da quello dei normali concerti pop. L’idea, infatti, non è tanto quella di illuminare i musicisti, ma far sì che appaiano e scompaiano di continuo fino a mettere al centro la musica, la vera protagonista degli show del Cosmotronic Tour, e quasi provare a disorientare il pubblico.
Guardare fissi il palco non è obbligatorio. Provare a perdersi nel flusso delle tracce di Cosmotronic invece sì.
“Infedele” ha confermato Colapesce come uno dei talenti più fulgidi e cristallini della sua generazione. Un autore capace di muoversi tra i generi e gli stili, mettendo comunque sempre al centro di tutto la canzone. Un artista libero che non ama i vincoli e che si diverte a giocare con le forme del pop, ma senza disdegnare soluzioni più sperimentali. L’ultimo album, infatti, può essere inteso come un vero e proprio manifesto del Colapesce pensiero: prodotto dallo stesso Lorenzo insieme a IOSONOUNCANE e Mario Conte, “Infedele” mostra un musicista in stato di grazia e in grado di mischiare musica colta e leggera, rock e fado portoghese, musica elettronica e free jazz: tutto e il suo contrario. Il risultato dal vivo è un sound unico, personale e di grande impatto, grazie soprattutto alla Infedele Orchestra, la band che accompagnerà ancora Colapesce anche nel corso del tour estivo e in cui militano lo stesso Mario Conte, il talento cristallino e imprevedibile di Adele Nigro (meglio conosciuta come Any Other), il drumming chirurgico di Giannicola Maccarinelli (aka Bonito Belissimo dei Joy Cut), il tocco suadente di Andrea Gobbi al basso e il sax impazzito di Gaetano Santoro. Chiunque abbia visto almeno una delle date invernali dello show di Colapesce ne è rimasto impressionato: quello della Infedele Orchestra è uno spettacolo ricco di sorprese, coinvolgente anche dal punto di vista sensoriale e che gioca esteticamente con i culti religiosi del nostro paese.
Sabato 21 Luglio, Parco Mandela: GOGOL BORDELLO
I Gogol Bordello, la band gipsy punk più amata al mondo, capitanata dall’eccentrico e talentuoso Eugene Hütz, sono una vera e propria garanzia di divertimento. Una carovana di buonumore fatta di violini, tamburi e chitarre distorte, un mix unico e inconfondibile diventato il loro segno distintivo. Come dei veri e propri gipsy, non si stancano mai di girare portando il loro sound sui palchi di tutto il mondo; i loro show sono travolgenti, energici, irriverenti, Eugene e la sua ciurma sanno coinvolgere il pubblico divertendosi e divertendo chi vi assiste come pochi altri sanno fare. I meriti della band non si fermano alle sole e incredibili live performance ma hanno alle spalle, dagli inizi ad oggi, sette album in studio, tra cui i successi ‘Super Taranta!’, ‘Gipsy Punks: Underdog World Strike’ e il più recente ‘Seekers and Finders’, pubblicato lo scorso 25 agosto tramite Cooking Vinyl / Edel.
Seekers And Finders è il primo disco prodotto dallo stesso Eugene, che afferma: “Per noi Seekers and Finders è un disco magico e spensierato”. Si può dire che il disco racchiuda la quintessenza della band, come affermato da loro stessi “the Good, the Bad and the Snugly”. Scritto durante un lungo periodo di permanenza in ben tre diversi continenti, Seekers And Finders ritrova in ottima forma l’essenza multiculturale dei suoi 9 componenti; violino, fisarmonica, tromba e marimba si uniscono in armonia alla classica formazione rock con chitarre, batteria e basso. “Le canzoni stavano già iniziando a emergere nel periodo in cui mi dividevo tra America Latina ed Est Europa ma alla fine è stato non appena sono tornato a New York che tutto è diventato più chiaro e a fuoco…lì è sempre stato così per me” afferma Eugene.
I Gogol Bordello sono Eugene Hütz (Voce/chitarra), Sergey Ryabtsev (Violino), Thomas Gobena (Basso), Pedro Erazo-Segovia (Voce/Percussioni), Pasha Newmerzhitsky (Fisarmonica), Boris Pelekh (Chitarra), Alfredo Ortiz (Batteria), Pamela Racine (Voce/percussioni), e Vanessa Walters (Voce/Percussioni).
Lunedì 30 Luglio, Teatro Arena Conchiglia: FINK
Sesto album da studio per Fink, pseudonimo di Fin Greenall, insieme ai fidati Tim Thornton (batteria, chitarra) e Guy Whittaker (basso), Resurgam continua l’avventurosa strada musicale intrapresa dal debutto sample-oriented Fresh Produce (2000) fino all’ultimo Hard Believer (2014). Nel corso di questi anni Fin Greenall ha guadagnato stima da pubblico e critica anche come compositore di musica per il cinema, scrivendo per John Legend e Amy Winehouse e per i suoi progetti collaterali, da Horizontalism (2015) a Sunday Night Blues Club Vol.1 (2017). Il titolo Resurgam deriva da una scritta latina di una chiesa costruita 900 anni fa nella Cornovaglia, zona natìa della famiglia di Greenall. Il suo spirito vitale e insistente pulsa attraverso le dieci tracce dell’album, registrato con Flood (PJ Harvey, U2, Foals, Warpaint, The Killers) nei suoi studi ‘Assault & Battery’ di North London. Fink è un artista che non ha mai avuto paura di sperimentare e questo progetto discografico suona più che mai privo di timore. I testi sono deliberatamente minimali, ma accompagnati da un flusso funk profondo e persuasivo. L’approccio live di Fink è acclamato in tutto il mondo, nei club più intimi, nelle arene o al fianco di un rinomato ensemble classico (Fink Meets The Royal Concertgebouw Orchestra, 2013). Resurgam è un nuovo audace capitolo musicale ed è puro Fink: tutto cuore, soulful e irrefrenabile.