16novembre 2018 da Progetto Rebeldìa e Ass. Africa Insieme, Pisa
Nasce a Pisa lo Sportello D-Scream, un’osservatorio che svolgerà funzione di monitoraggio degli eventi discriminatori, ma anche effettuerà monitoraggio attivo sulle discriminazioni istituzionali che sempre più creano diseguaglianze a livello sociale amplificando di fatto gli effetti della crisi che stiamo vivendo da anni. D-Scream vuole costituire in città e non solo un punto di riferimento nel caso in cui una persona sia vittima e/o testimone di un fatto discriminatorio.
Ma cosa significa discriminazione?
La “Discriminazione è il comportamento che causa un trattamento sfavorevole (non paritario) in virtù dell’appartenenza ad una determinata categoria”. Partendo da questa semplice definizione appare evidente come la vita quotidiana di ognuno di noi come anche quella di una città appaia costellata di episodi che rientrano in questa definizione, sia perché ne siamo i destinatari sia perché ne siamo i testimoni.
Può capitare ovunque e in ogni ambiente.
Un fatto discriminatorio, infatti, può avvenire cercando lavoro (Esempi- Annuncio: “si ricerca una segretaria di bella presenza” oppure al colloquio di lavoro: ”Ha figli? Pensa di farne?”), sull’autobus (autobus che non si fermano alla fermata ripetutamente perché a quella ci sono persone di colore o donne che indossano il hijab), cercando casa (e senti dire dall’agente immobiliare “il proprietario di casa non vuole affittare a stranieri”), in fila dal medico di famiglia (quando tentano di passare avanti al signore di colore che è prima di te, dicendo “tanto lui può aspettare”), oppure si possono verificare discriminazioni più di sistema nell’accesso alle prestazioni sociali (bonus bebè, assegni familiari, case popolari, alloggi d’emergenza) o agevolazioni statali previsti nel welfare del nostro paese (quando si esprime una differenziazione nell’accesso a un servizio per italiani o stranieri come ad esempio il tempo della residenza in un comune o in una regione).
Una discriminazione può avvenire per i motivi più diversi: genere o orientamento sessuale/identità di genere, orientamento politico, religione, il colore della pelle o per la provenienza.
Questi eventi, avendo certamente una valenza politico-sociale e culturale, sono più spesso il frutto di un momento storico e politico. Certamente alcune discriminazioni sono in atto da sempre, ma le dichiarazioni pubbliche o a mezzo social dell’attuale governo nazionale e anche locale su cittadini e cittadine provenienti da paesi terzi o di religione islamica, rom, ecc.. non fanno altro che inasprire i conflitti in una escalation di legittimazione all’odio e alla violenza di cui già la nostra città è stata scenario con l’aggressione omofoba di settembre o la “sassaiola” verso gli avventori del ristorante senegalese durante l’estate. L’evidenza di un hate speach sempre più dilagante e la progressiva normalizzazione di discriminazioni dirette e indirette in molti provvedimenti istituzionali di regioni e comuni italiani hanno reso urgente creare un meccanismo di controllo, un osservatorio, quindi, che possa permettere a chi ne è vittima, ma anche testimone, di reagire intanto segnalando l’accaduto e capendo poi di caso in caso se procedere con vere e proprie azioni legali.
Pensiamo che “discriminare” dei soggetti in quanto appartenenti a una certa categoria, sia un meccanismo che alimenta un più diffuso sentimento razzista omotransfobico o islamofobico, la strutturazione di un nemico da combattere, e che può anche portare a una connotazione violenta di un odio diffuso. Questa catena deve essere spezzata se pensiamo a una città includente e solidale, magari sempre più coesa e in cui tutti e tutte possano sentirsi davvero al sicuro. Sarà possibile chiamare al numero 371.3971573, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 19, oppure inviare segnalazioni all’indirizzo email: oss.dscream@gmail.com .