Si avvicina la data del prossimo incontro sindacato-azienda per la procedura di mobilità finalizzata alla chiusura dello stabilimento ex Cerpelli Finder Pompe di Querceta della Dover Corporation e da parte del sindacato non si esauriscono le preoccupazioni
13Febbraio 2016 da RSU Finder Pompe e Fiom Cgil Lucca
Arrivano infatti notizie inquietanti rispetto alle possibili riallocazioni di attività da Querceta a Merate i cui investimenti sono stati bloccati.
Sono quindi cambiati ancora i piani della Finder, mentre si vocifera addirittura di un prossimo cambio degli assetti societari di un’azienda che come è stato rappresentato dagli stessi amministratori, in Regione Toscana, versa in una condizione di seria difficoltà finanziaria già da diversi anni, per problemi di gestione e di efficienza derivanti dalle scelte di un gruppo dirigente assolutamente discutibile, che continua a muovere e a provocare anche tensione tra i lavoratori.
Addirittura sappiamo che a Merate, nonostante le problematiche annunciate, si sta procedendo a esternalizzare le attività e a richiedere da una parte gli straordinari e dall’altra l’utilizzo di ferie forzate. Una situazione schizofrenica, che potrebbe essere gestita diversamente come sta scritto anche negli accordi, distribuendo il lavoro tra i due siti.
Come sindacato riteniamo che si sia ormai di fronte ad una palese riorganizzazione, che non si risolve, visti i problemi in campo, con la cessazione di un sito produttivo; ma definendo un piano industriale organico di prospettiva, utilizzando tutti gli strumenti e gli ammortizzatori sociali disponibili, evitando così ricadute occupazionali e soprattutto la dispersione del valore reale di Finder che è rappresentato dalle competenze centenarie dei lavoratori.
Siamo infatti molto preoccupati, perché nessuno conosce ad oggi, ammesso che esistano, la volontà ed i propositi di riposizionamento sul mercato di Finder, vista la crisi del settore Oil&Gas, né quali siano gli indirizzi produttivi, commerciali e le relative strategie, fondamentali per la sua sopravvivenza.
In questa condizione, il nostro timore che quotidianamente si rivela più fondato, è che si vada incontro ad un piano scellerato, che oggi vede la prossima chiusura di Querceta ma che a breve investirà pesantemente anche Merate con il risultato, per chi attualmente governa l’azienda, di aver distrutto un patrimonio enorme e aver causato ulteriori perdite alla proprietà Dover.