30ottobre 2017 da Sabrina Nigro UGL, Piombino
Questa sera si è svolto, al Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro relativo alla vertenza Aferpi del sito di Piombino. Per il Ministero erano presenti il ministro Calenda il Viceministro Teresa Bellanova e il responsabile Dottor Castano.
Erano inoltre presenti le Istituzioni Comunali e Regionali, Il Commissario Piero Nardi e le OO. SS. Per la UGLmet hanno partecipato all’incontro il Segretario Generale Nazionale Antonio Spera e la Segreteria Provinciale con Sabrina Nigro. Il Ministro ha ribadito come termine ultimo il 31 ottobre e in maniera perentoria nessun altro tempo sarà concesso a Cevital. Si è trattato di un incontro interlocutorio, ma sono ben chiari gli scenari che si prospetteranno nei prossimi mesi.
“Domani mattina all’assemblea già programmata da giorni dalla nostra sigla sindacale, per le ore 10:00 al Centro Giovani, ne discuteremo insieme ai lavoratori diretti, dell’indotto e chiunque voglia partecipare e confrontarsi. Riteniamo che il confronto diretto sia sempre dovuto, oltre che necessario.”
Da Tiziano Carradori, Firenze
Rossi: “Prendo atto delle informazioni fornite dal ministro e condivido il percorso che ha illustrato ai presenti. Per la Regione Toscana è infatti fondamentale che a Piombino si continui a produrre acciaio, salvaguardando l’occupazione”
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, non presente all’incontro, ma rappresentato dal consigliere per le questioni del lavoro, Gianfranco Simoncini, commenta così l’esito della riunione che si è tenuta questo pomeriggio a Roma al Ministero per lo sviluppo economico dove il ministro Carlo Calenda ha riferito dello stato del confronto tra il Governo e Cevital.
Il gruppo nei giorni scorsi ha inviato una lettera che è però ritenuta insufficiente perché carente su tre punti fondamentali: non contiene certezze circa i partner individuati per proseguire nell’attuazione del piano industriale illustrato nella lettera, non dà garanzie sul piano finanziario, non fornisce rassicurazioni sul fronte occupazionale. E’ per queste ragioni che il Governo ha annunciato che, in assenza di novità, nelle prossime ore darà il via al procedimento di contestazione per inadempienza contrattuale rispetto all’addendum sottoscritto nel giugno scorso.