“Abbiamo fatto uno studio sul rapporto del Viminale cogliendo dati significativi che smontano pezzo dopo pezzo la cosiddetta emergenza migranti alimentata da media e dalle destre, a cui vi rimandiamo: Delegati lavoratori indipendenti, Pisa. Dossier viminale e la vulgata
2settembre 2017 da Federico Giusti, Pisa
Era l’estrema povertà a costringere tanti proletari Italiani ad abbandonare il nostro paese per andare a guadagnare uno stipendio che permettesse una vita più dignitosa. Dal 2008 ad oggi sono oltre 500 mila gli italiani che hanno lasciato il nostro paese cercando lavoro all’estero. Il lavoro non c’è perché in Italia non si investe da 30 anni per la produzione, si delocalizza e si favorisce la speculazione finanziaria. I lavori al nero, quelli pagati pochissimi euro all’ora, invece aumentano.
Questa è la realtà di un paese in declino e sempre più corrotto. Noi crediamo siano ancora la estrema povertà, la guerra le cause della forte emigrazione di tanti proletari verso i paesi a capitalismo più avanzato. Vengono attirati dalle nostre migliori condizioni di vita (ma intanto il nostro potere di acquisto sta sempre più in basso) sognando un lavoro e un salario dignitosi. I padroni nostrani sfruttano selvaggiamente questi lavoratori immigrati, utilizzandoli per abbassare i salari e i diritti di tutti, approfittando del fatto che il sindacato confederale non avanza richieste di miglioramento salariale per tutti\e, italiani e no. Fece così il sindacato in Francia e in Germania a fronte dell’arrivo di tanti migranti italiani. Ai padroni interessa il profitto non il colore della pelle. Invece di opporsi ai responsabili della mancanza di lavoro e salari dignitosi, molti se la prendono con i migranti attribuendo loro ogni responsabilità. Tuttavia lo stato sociale è stato demolito a colpi di privatizzazioni e di tagli dal parlamento italiano, che ha seguito alle lettera i dettami della Bce e delle tecnocrazie dell’Unione Europea. Chi pensa che l’Italia non abbia responsabilità farebbe bene a documentarsi. Le nostre multinazionali sono in prima fila nel saccheggiare i paesi del terzo mondo, accumulando profitti di cui noi tutti\e non vediamo un euro reinvestito per la creazione di posti di lavoro o per il miglioramento del welfare.
Nei magazzini della logistica (come a Reggio Emilia e nel nord est) lavoratori italiani e migranti lottano insieme contro la miseria, la disoccupazione e i bassi salari rivendicando condizioni di vita dignitose.
“Il razzismo è funzionale solo a salvaguardare gli interessi dei comitati d’affari e degli speculatori. Gli sfruttati non hanno colore e per contare devono lottare insieme. Sfruttati siamo tutti\e a prescindere dal colore della pelle o della provenienza geografica”.