Alcune considerazioni in merito alle decisioni che la Giunta dovrà prendere sulla questione delle proprietà comunali occupate
12aprile 2016 da #BuongiornoLivorno#
Se è vero che gli immobili sono occupati abusivamente, altrettanto vero è che il Comune non ha al momento, per gli stessi, un piano reale di riuso o di messa a reddito, fatta eccezione per alcuni edifici che rientrano nel Piano delle Alienazioni.
Ciò implica, nell’ipotesi di sgomberi, una sorte incerta, spesso indirizzata verso una nuova fase di abbandono e conseguente decadenza e non uso di edifici che, seppur in condizioni di forzata precarietà, hanno una funzione ed un uso che ne garantiscono la sopravvivenza.
Qualsiasi edificio non utilizzato è un danno economico per la comunità, proporzionale al tempo dell’abbandono sarà il costo del recupero per le mancate manutenzioni.
In questa ottica le soluzioni alternative allo sgombero e al probabile abbandono possono essere di diverso tipo e la casistica degli strumenti utilizzabili è ormai ampia.
Per quanto riguarda ad esempio gli edifici occupati ad uso residenziale, lo strumento potrebbe essere quello di un intervento programmato e concordato di autorecupero.
In pratica, il prezzo dell’affitto viene “scontato” dall’Amministrazione all’affittuario in cambio delle opere necessarie al mantenimento e alla ristrutturazione dell’immobile, per un periodo determinato e prefissato. Esperienze di diverso tipo, rivolte al reperimento di immobili sfitti o inutilizzati sul mercato privato, sono state portate avanti in tempi recentissimi a Firenze e sono consolidate da anni in realtà come la città di Barcellona.
Diverso il percorso per luoghi a vocazione culturale, come il Refugio, che potrebbero trovare soluzione all’occupazione abusiva tramite l’inserimento nella categoria dei Beni Comuni e, tramite appositi passaggi amministrativi ed un disciplinare d’uso, diventare luoghi stabili di aggregazione e sperimentazione.
In tal senso l’esempio più vicino in termini temporali e di affinità è quello dell’Ex Asilo Filangieri a Napoli.
Non trascurando che nella maggior parte dei casi chi occupa lo fa per uno stato di necessità e di emergenza abitativa e seppure conviva in situazioni spesso di grande disagio e senza l’osservanza delle minime norme sanitarie e igieniche, l’occupazione è comunque preferibile rispetto alle alternative di dormire in auto o in situazioni ancora più precarie e di fortuna.
Ricordiamo infine che il Consiglio Comunale il 25 febbraio scorso ha approvato una mozione presentata dal gruppo consiliare di #BuongiornoLivorno in merito alla richiesta di approvazione da parte del Comune di Livorno di un Regolamento sull’amministrazione condivisa. Le possibilità e i vantaggi di curare e rigenerare gli immobili del patrimonio comunale e gli spazi pubblici attraverso l’amministrazione condivisa sono molteplici, favorendo la gestione diretta e l’utilizzo dei cittadini (singolarmente o in associazione), con conseguenti vantaggi per la cittadinanza e riduzione degli oneri a carico dell’amministrazione.
Quartiere Shangay e la sua storia prima parte: