Questa mattina si è svolto il tavolo tecnico sull’Accordo di Programma presso la sala post consiliare del Comune di Livorno
29dicembre 2015 da Usb e Comitato Precari/Disoccupati, Livorno
Asia-Usb e Comitato Disoccupati/Precari hanno partecipato con un presidio all’esterno del Comune. La riunione si è svolta nella sala post consiliare e non in quella del consiglio, impedendo, di fatto, la partecipazione ai lavoratori e ai disoccupati che avrebbero voluto ascoltare i vari interventi.
Alcuni iscritti e referenti Usb hanno partecipato al tavolo cercando di portare le istanze delle migliaia di lavoratori disoccupati della città di Livorno, e rivendicando di essere inclusi (come sindacato) all’interno delle riunioni della cabina di regia territoriale sull’Accordo di Programma istituita a livello regionale.
Infatti, nonostante che sia prevista la partecipazione delle organizzazioni sindacali, l’Usb risulta ancora esclusa e, proprio su questo punto è stata presentata una mozione in Consiglio Regionale. Il rappresentante di Confindustria ha tentato di contestare la questa legittima richiesta, che tuttavia è stata accolta anche dall’assessore al lavoro, Martini.
E’ stato fatto osservare che, a fronte di investimenti ed incentivi pubblici da parte dello Stato e della Regione, non sia previsto l’inserimento all’interno dei bandi l’obbligo di garantire livelli occupazionali e salariali duraturi, con penali in caso di mancato rispetto degli obblighi. Livorno non ha bisogno di cattedrali nel deserto, come non ha bisogno di Imprese che si insediano sul territorio sfruttando finanziamenti pubblici per poi chiudere, lasciando ancora centinaia di disoccupati.
Come ultimo punto, è stato riproposto il fatto che la situazione di grave crisi occupazionale va comunque affrontava e immediatamente, sono ormai migliaia i disoccupati senza reddito, da troppi mesi o addirittura anni. La richiesta alla Regione è pertanto quella di utilizzare una parte delle risorse a progetti di sostegno, tramite ad esempio la creazione di un reddito di cittadinanza, per i disoccupati (come già avviato in altre regioni italiane).