Leggo di conflitti e dibattiti su presepi e crocifissi.
Sono un aspirante cristiano, profondamente grato al protestantesimo storico italiano (battisti metodisti valdesi …).
16dicembre 2015 di Paolo Gianardi
Faccio presente che per i cristiani come me, fa problema la croce con il crocifisso appeso, nutrendo noi la (discutibilissima) fede che Gesù sia risorto. Mi viene in mente una piccola proposta: diamo spazio nelle scuole e nella società alle diverse tradizioni culturali e religiose, non solo a quella cattolica romana (rispettabilissima), da proporre laicamente ai ragazzi nella loro diversità.
Giorni fa ho partecipato volentieri alla festa islamica del Magal di Touba, insieme alle mie sorelle e ai miei fratelli senegalesi, che celebrano il loro maestro Cheikh Ahmadou Bamba: che cosa impedisce, per esempio, che le scuole siano coinvolte? Che cosa impedisce alla fine di ottobre, per esempio, di ricordare nelle scuole pubbliche, alla presenza di una pastora o di un pastore protestante, l’anniversario delle 95 tesi affisse da Lutero a Wittemberg nel 1517, un fatto che cambiò il corso della storia europea?
Che cosa impedisce, poi, di abolire l’insegnamento concordatario confessionale della religione cattolica romana nelle scuole della Repubblica (laica?), impartito da oltre 20mila insegnanti designati dai vescovi cattolici romani e retribuiti dallo Stato, per sostituirlo con un insegnamento laico e plurale circa il pensiero religioso e ateo? Un impedimento c’è: il nuovo Concordato Craxi-Casaroli del 1984, legittimo erede di quello della Chiesa di Roma con il fascismo (1929).