4ottobre 2018 da Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile), Pisa
Le preoccupazioni che avevamo espresso in merito al crollo di una porzione della diga di contenimento del Porto di Marina sono state purtroppo, non solo confermate, ma ulteriormente rafforzate alla luce del question time discusso martedì 2 ottobre in Consiglio Comunale. Il comportamento della Boccadarno è grave e irresponsabile, in aperta violazione della convenzione sottoscritta. Infatti, in base alla relazione redatta dalla Modimar (società che ha progettato il porto) si apprende che:
“lo strato filtro risulta ormai completamente esposto all’azione diretta del moto ondoso con il pericolo concreto che già in occasione della prossima mareggiata con altezza significativa elevata questi fenomeni di dissesto idraulico-strutturale possano coinvolgere anche il nucleo del corpo di diga in questione, causando la formazione di una breccia vera e propria con elevata probabilità di collasso del corpo diga e perdita di funzionalità dell’avamporto”.
Si legge ancora:
“il ricollocamento in opera dei massi di mantellata spostati rientra tra le operazioni di ordinaria manutenzione annuale di progetto (…). In assenza di interventi ordinari di manutenzione gli iniziali danneggiamenti localizzati possono degenerare in drammatiche situazioni emergenziali, quali la situazione corrente venutasi a creare nel Porto di Marina di Pisa”.
Da qui la conclusione:
“Si ribadisce che pertanto sussistono condizioni di emergenza assoluta per quanto attiene lo stato di integrità e stabilità del tratto di Diga Nord in prossimità dell’imboccatura. Si raccomanda fortemente di intervenire con urgenza indifferibile con il rifornimento della scogliera onde rimuovere il rischio dei su indicati fenomeni di collasso del corpo diga e perdita di funzionalità dell’Avamporto”.
La cosa inaudita è che già con una lettera del 20 gennaio 2018, e poi con una successiva dell’agosto del 2018, alla Boccadarno veniva esplicitata questa situazione chiedendo un intervento immediato, e la società a fronte di simili rischi non ha fatto assolutamente nulla, benché nella stessa concessione demaniale marittima sia previsto l’obbligo della società a provvedere a sua cura e spese alla perfetta manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le opere. Solo il 21 settembre, successivamente anche alla nostra segnalazione, la società ha dato un cenno di vita spiegando di aver
“attivato il procedimento giuridico, finanziario, amministrativo e tecnico necessario per poter eseguire l’intervento: l’inizio dei lavori, ottenute le necessarie autorizzazioni degli Enti competenti, sarà comunicato il prima possibile”.
Nei fatti la Boccadarno per oltre otto mesi ha ignorato quanto gli veniva prescritto, mettendo a repentaglio l’incolumità pubblica.Altrettanto grave è il comportamento di chi doveva controllare e non lo ha fatto per mesi e mesi. Centro-destra e centro-sinistra, aldilà della loro collocazione di governo e/o di opposizione, hanno messo davanti a tutto non l’interesse pubblico ma quello privato, e quanto sta accadendo ne è forse la più evidente dimostrazione. Ad oggi la risposta della stessa Boccadarno è evanescente e non esiste alcun cronoprogramma dei lavori. E’ inaudito che prima l’amministrazione Filippeschi e poi quella Conti non si siano mai accorte di tutto ciò e che sia stata necessaria una nostra denuncia per sollevare una criticità di questa portata. Noi a tutto questo non ci stiamo e riteniamo doveroso informare la città del comportamento tenuto dai vertici della Boccadarno e da chi amministra la nostra città.