Sabato 10 giugno all’Ex Cinema Aurora di Livorno, andrà in scena la serata “Older than America”, dedicata ai popoli Nativi del continente della Tartaruga (l’America del centro-nord). Una serata di collaborazione tra Ex Cinema Aurora e l’Associazione Wambli Gleska caratterizzata dalla conferenza alle 18.15 e dal concerto di Raye Zaragoza, dalle 22.00
07Giugno 2017 di Michele Manfrin e Michele Faliani, Livorno
L’evento delle 18.15, la conferenza dal titolo “I nativi d’America ieri e oggi: e quale futuro?” , sarà curato dall’Associazione Wambli Gleska . Come conferenziere della serata il Presidente di Wambli Gleska, Alessandro Martire Brings Planty . Egli è membro onorario della Nazione Lakota e, per essa, Ambasciatore presso l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i diritti umani di Ginevra. Wambli Gleska è infatti riconosciuta dall’ONU come Ong (Organizzazione non governativa), ed è l’unica autorizzata a rappresentare la Rosebud Sioux Tribe della Nazione Lakota, in Italia e in Europa.
L’associazione ha per scopo quello di diffondere, nel nostro Paese, ed in Europa, la cultura tradizionale del popolo Lakota, promuovere riconoscimenti e rapporti internazionali e la difesa dei diritti umani della Nazione Lakota. La conferenza vedrà il suo focus nel presente e nelle traiettorie future che si possono da esso scorgere. Tornati alla cronaca per le vicende del DAPL, l’oleodotto che si vuol costruire negli Stati Uniti, i popoli Nativi sembrano in realtà vivere in un limbo, in un dimenticatoio. Molte persone non sanno neppure se questi popoli esistano sempre e, se si, come vivano oggi. Dunque la conferenza, pur concedendosi un breve – seppur doveroso – excursus storico-antropologico, si concentrerà sulle tematiche e problematiche attuali che caratterizzano il vivere odierno di questi popoli.
Per chi volesse, c’è la possibilità di trattenersi a cena al locale in attesa del concerto delle 22.00 che Ex Cinema Aurora ha organizzato. L’evento vedrà protagonista Raye Zaragoza, cantautrice nativa-americana – della Nazione Pima / Akimel O’odham – che è nata e cresciuta a Manhattan, New York.
*All’età di quattordici anni, si è trasferita a Los Angeles dove è riuscita a condividere la sua musica con tantissime persone. Ha tenuto concerti in più di venti stati, sia sulla costa orientale che su quella occidentale, così come in Messico, in Canada e in Francia.
Dopo un Ep uscito nel 2016, ha appena pubblicato il suo primo album, che contiene “In The River: A Protest Song”, una canzone dedicata alla tribù Sioux di Standing Rock e alla loro battaglia contro l’amministrazione Trump e alla decisione di costruire un oleodotto Dakota Access di 1100 miglia che attraverserebbe ben 4 nazioni di nativi.
Tutto l’album, intitolato “Fight for you”, è costituito da protest songs. “Questo album parla dell’esigenza di trovare se stessi e di far sentire la propria voce. Abbiamo il potere di essere dalla parte giusta della storia, e di fare in modo che le sue atrocità non vengano ripetute” . Ecco perché Raye si definisce Singer / Songwriter / Peacekeeper.
Quindi una ricca serata all’insegna di popoli che portano avanti una resistenza che dura da più di 500 anni. L’ingresso è gratuito.