22 ottobre 2015 admin
Bloccata la piazza…sono entrati, pistola alla mano terrorizzando tutti i presenti
Ai ragazzi accerchiati da polizia e reparti della celere, sono stati chiesti i documenti e identificati in attesa di stabilire quali reati contestargli. Comunque dalle informazioni ricevute non ci sono stati fermi e, il blitz nell’immobile occupato dell’Università di Pisa, è stato motivato con il fatto di dover contrastare un’attività di sottrazione di libri, in proprietà dell’Ateneo.
Poi il tam tam mediatico ha mobilitato moltissimi studenti che hanno manifestato per le vie cittadine di Pisa.
Prima dell’intervento delle forze di polizia, due nostri operatori si erano recati allo spazio ex-Gea occupato per documentarsi proprio sullo stato di abbandono denunciato dagli studenti e, la cosa avvertita come incredibile (sempre per quanto riferitoci e comunque documentato dalla videoregistrazione che vi invitiamo ad ascoltare), è che l’occupazione aveva solo il senso dimostrativo e che, presto avrebbero dato fine all’occupazione. Pertanto quale necessità c’era di uno sgombero con l’intervento delle forze dell’ordine. Che certamente potevano essere impiegate in ben altro modo!
Inoltre, santo cielo, si tratta di studenti che rivendicano il “Diritto allo Studio”, perché una irruzione con armi in pugno (come possiamo vedere da questo filmato che ha fatto e sta facendo il giro sui social):
Nella sostanza, si taglia al “Diritto allo Studio”, si consentono sprechi di risorse pubbliche, alienazioni a rischio di speculazione e chi contesta questo stato di cose, viene criminalizzato. La preoccupazione da non dover sottovalutare, è quello che si crei un clima dove anche il diritto all’istruzione e al sapere, da risorse possano essere individuati come problema di ordine pubblico.
Il Prorettore alla didattica, risulta aver smentito il fatto che si tratti di materiale librario abbandonato, in quanto situato in un locale (quello appunto occupato dagli studenti) ad uso di magazzino e in utilizzo per rifornire le librerie, ma perché allora questo non è stato chiarito fin dall’inizio con gli studenti e con i media. Tuttavia resta il fatto che molti di questi libri non risultano proprio in stato di buona conservazione e che, a vedere, non se ne comprende i criteri di catalogazione. Come pure resta il fatto, che questa struttura risulta inserita nel piano di alienazione dell’Ateneo con richiesta al comune di Pisa di variante della destinazione d’uso, probabilmente per renderlo più appetibile sul mercato immobiliare.