Presso la sala consiliare, l’associazione livornese Four For Africa, con il patrocinio del Comune di Livorno, presenterà un’iniziativa durante la quale saranno premiati cittadini di origine straniera che si siano particolarmente distinti in qualche campo.
5dicembre, Il punto di vista di Buongiorno Livorno
Come leggiamo sul comunicato ufficiale “verranno consegnati riconoscimenti per il gesto di “buona cittadinanza” (dunque al cittadino non-italiano che si sia distinto nella nostra città per un atto pregevole in ambito civico), all’immigrato di seconda generazione che abbia conseguito il miglior rendimento scolastico, all’immigrato da più tempo residente a Livorno, alle comunità straniere numericamente più esigue, alla scuola livornese con il più alto numero di bambini figli di immigrati, all’azienda livornese con il più alto numero di dipendenti stranieri”.
Alla base di questa iniziativa c’è, forse, una buona intenzione: ciò nonostante abbiamo l’esigenza e il dovere di dichiarare il nostro più totale dissenso.
Distinguere lo straniero “buono” da quello “cattivo” non farà che esasperare le diversità – per storia, destino, possibilità e opportunità – tra le persone, allontanandole da quel concetto di comunità che è alla base del diritto di cittadinanza.
La crisi che stiamo vivendo è assai più grave di quella che, nel 1929, contribuì alla crescita del fascismo e del nazismo e dalla quale si uscì non con il New Deal di Roosevelt ma con la seconda guerra mondiale. L’impennata di consensi della lista di Matteo Salvini, i recenti episodi gravissimi avvenuti a Roma intorno al centro di accoglienza per rifugiati di Tor Sapienza (ed è cronaca di queste ore la rete di interessi criminali e politico-criminali che per anni, indisturbata e incontrollata, ha orientato e sfruttato l’intero sistema dell’accoglienza), la visibilità data dai media a Casapound e ad altri movimenti fascisti, neofascisti e postfascisti sono per noi segnali chiari.
La stessa crisi si è abbattuta sulla politica e soprattutto sulle forme rappresentative della sinistra, che sembra davvero abbia dimenticato la propria base culturale e smarrito cardini fondamentali come la solidarietà e la giustizia sociale.
Negli ultimi anni Livorno e la regione Toscana si sono dovute confrontare con un tasso di immigrazione vicino a quello delle regioni europee a maggior grado di sviluppo, con tutti i relativi problemi di interazione e inclusione; un esempio recente, l’accaduto in Piazza del Luogo Pio che ha visto scontrarsi la Ronda della Carità e alcuni migranti: come spesso succede, l’amministrazione cittadina e la rete di sostegno non sono riuscite ad affrontare l’emergenza e a soddisfare bisogni primari quali cibo e sicurezza.
Buongiorno Livorno mette al centro del proprio impegno un progetto di convivenza, convivialità e accoglienza, affinché nella nostra città rifioriscano quei principi di vita associativa e quella cultura che fecero dei comuni italiani ed europei i centri da cui ebbe vita il Rinascimento. Un governo della città che si apra a una democrazia pubblica, fondata sulla partecipazione di tutte le comunità locali e di tutti i quartieri, con nuove istituzioni vicine alla cittadinanza: vere “istituzioni di prossimità” che sappiano interpretare e rappresentare i bisogni di sicurezza, solidarietà e condivisione sentito da tante e tanti livornesi, che riescano a smascherare e sconfiggere la piaga dell’egoismo, della competizione selvaggia, della caccia all’untore.