In certi casi gli emendamenti vanno verso la soluzione di alcuni problemi, in altri rispondono solo a esigenze elettorali. Sicuramente, in materia di Enti Locali, siamo in presenza di un problema rilevante legato alla necessità di allentare alcuni vincoli in materia di bilancio e di assunzione, vincoli che rischiano di gettare sul lastrico e ridurre all’impotenza, ad esempio, i piccoli comuni. Nasce da qui la decisione di introdurre il turnover pieno per 3.146 Comuni fino a 5mila abitanti.
18dicembre 2017 di Federico Giusti
Ma dati alla mano ci si rende conto che il 46% dei piccoli comuni, quelli fino a 5 mila abitanti, resterebbero fuori dall’allargamento della facoltà assunzionale senza dimenticare poi che già da anni gli organici di questi enti sono inadeguati quindi ripristinare il turn over a fronte di organici inadeguati sarebbe piu’ una beffa che un provvedimento di equità soprattutto se pensiamo che tra le merci di scambio potrebbe esserci l’ulteriore incentivo alla fusione tra piccoli comuni (nessuno ha ancora detto quanti posti di lavoro e servizi abbiamo perduto a causa degli accorpamenti tra Enti)
Se poi leggiamo bene tra le righe si capisce che gli enti locali beneficiari saranno quelli fra 3mila e 5mila abitanti (1.111 Comuni) con spesa di personale inferiore al 24% sul totale delle uscite correnti. Negli ultimi dieci anni la riduzione di personale ha colpito soprattutto gli enti locali piu’ piccoli, ora li penalizza ulteriormente obbligandoli a scendere sotto la soglia del 24% delle spese correnti ma si vende alla opinione pubblica la notizia dell’allentamento dei vincoli spiegando che tutti i risparmi dei pensionamenti saranno indirizzati a nuove assunzioni. Ecco spiegato l’arcano e la gestione furbesca di alcune notizie che possono trasmettere messaggi fuorvianti e diametralmente opposti alla realtà. E’ quindi vero che si potrà assumere ma solo riducendo ulteriormente la spesa di personale e non superare un tetto giudicato decisamente basso e in linea, rigorosamente, con i dettami che hanno messo in ginocchio gli Enti Locali. E poi non si dice che il personale che va in pensione è ormai al massimo della carriera, ha beneficiato di progressioni e anzianità e le assunzioni future saranno fatte tutte con i livelli piu’ bassi, per questo stanno unficando le fasce retributive ‘B e C’.
Magra consolazione, allora, sarà quella di constatare che gli assuntisaranno piu’ numerosi dei pensionamenti dimenticando tutti i posti di lavoro perduti da 10 anni ad oggi. Si tratta di migliaia di posti di lavoro e non di poche unità.
In questo modo il Governo apparirà virtuoso ed attento alle piccole comunità e i sindacati dell’eterno compromesso a perdere potranno cantare vittoria quando invece stanno operando per distruggere i piccoli comuni accorpandoli tra di loro e allo stesso tempo continuano a tacere , e subire, i patti di stabilità che hanno distrutto migliaia di posti di lavoro e altri ne cancelleranno da qui ai prossimi anni.
E infine non poteva mancare la ciliegina sulla torta, il ‘piano di riassetto organizzativo’ per gli Enti di Area Vasta:
- Gli Enti vituosi hanno una spesa di personale ancora piu’ bassa, siamo al 20% , e con questo dato potranno assumere al 100% dei pensionamenti, tutti gli altri invece dovranno accontentarsi del 25 per cento.
- Province e Città metropolitane solo nell’arco di 5\6 anni hanno perso oltre 20mila dipendenti, del resto la riforma ‘Del Rio’ ha tagliato del 50% la spesa di personale delle Province e del 30% quella delle Città.