La reazione dei Comitati del NO, all’appello dei 183 sindaci PD toscani a sostegno della deforma costituzionale

Image and video hosting by TinyPicL’appello dei 183 sindaci toscani del PD a sostenere il Sì al referendum costituzionale d’autunno ha provocato la reazione immediata dei Comitati del NO che, in queste ore, stanno inviando lettere indignate di protesta ai sindaci firmatari dei propri Comuni.

11agosto 2016 di Beatrice Bardelli

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Il testo dei 183 sindaci toscani per il Si, ripropone gli slogan-refrain di Renzi e company per convincere gli italiani che questa riforma è necessaria per ridurre i costi della politica, avere un iter legislativo più snello e rapido e ridare ai sindaci un ruolo centrale nel rapporto con le comunità che amministrano. Bugie.

renzi e fondo JunckerBugie sventolate come bandiere di partito, il PD, per evitare di analizzare nel merito i contenuti dei 47 articoli (su 139) della Costituzione che sono stati talmente deformati dal governo Renzi da minare alla base l’architettura stessa del nostro Stato repubblicano nato dalla Resistenza al fascismo. Torneremo in seguito, e nel dettaglio, sull’argomento ma chi volesse intanto approfondire le ragioni del “NO” può leggere il bel libro di Marco Travaglio e Silvia Truzzi “Perché NO” Tutto quello che bisogna sapere sul Referendum contro la schiforma Boschi-Verdini che si può trovare in edicola e nelle librerie con il Fatto Quotidiano a 12 euro. A me ed a noi, cittadine e cittadini di questa nazione, interessa ora entrare nel merito del tipo di azione scelta dai 183 sindaci toscani del PD.

Tutti i sindaci dei capoluoghi di provincia targati PD, dal fiorentino Dario Nardella al pratese e presidente Anci Matteo Biffoni, ai primi cittadini di Massa, Pisa, Pistoia, Siena, Lucca, Carrara, Piombino, Empoli, hanno deciso di obbedire all’appello del proprio partito di appartenenza dimenticando, o peggio, disdegnando coscientemente il proprio ruolo istituzionale per assumere il quale hanno dovuto giurare sulla Carta Costituzionale con la formula di rito prevista: “Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana”.

corte costituzionaleIn base ai principi costituzionali ed alle leggi che ne sono derivate, il sindaco ha il dovere istituzionale di rappresentare tutti gli abitanti del proprio Comune, non solo quella parte di popolazione che è iscritta al suo partito, in questo caso il PD. Questo succedeva sotto il fascismo quando a capo dei Comuni c’erano i podestà nominati dal governo ma non con i sindaci. La parola stessa “sindaco”, che inizia con il prefisso σύν, ‘con, insieme’ significa “patrocinatore di giustizia, insieme”. Invece questi 183 amministratori comunali hanno deciso di schierarsi apertamente da una parte della popolazione che dovrebbero rappresentare in toto. Non la parte più debole, non la parte più povera, ma quella parte che è iscritta come loro al PD.

In questo modo hanno praticamente rinunciato al proprio mandato di sindaci e per questo dovrebbero avere la decenza di dimettersi da un ruolo che non rappresentano più.

Ma non si può pretendere una così alta, democratica e costituzionale coscienza politica da chi, come loro, ha deciso di rappresentare una parte e non l’insieme politicamente variegato dei propri cittadini. I sindaci sono autorità locale dello Stato e non del partito di governo del momento. I sindaci sono anche autorità sanitaria locale e devono proteggere la salute di tutti. O forse d’ora in poi questo diritto dei cittadini sarà subordinato all’appartenenza allo stesso partito del sindaco del proprio Comune?

Questi 183 sindaci firmatari a sostegno della deforma costituzionale Renzi-Boschi-Verdini hanno dato un chiaro e palese esempio di cosa sia diventata la politica istituzionale oggi.

Asservita ai desiderata ed ai diktat del proprio partito. Nessuno si sarebbe meravigliato se quelle stesse 183 teste-tessere di partito avessero sostenuto le ragioni del Sì come membri del PD. Ma lo hanno voluto fare come sindaci, piegando il proprio ruolo istituzionale alle richieste del proprio partito di appartenenza. Ed impegnandosi come iscritti al PD a fare propaganda per il Sì facendo leva sul proprio ruolo istituzionale! La leggerezza con cui questi 183 sindaci PD hanno firmato l’appello del loro partito per schierarsi dalla parte del Sì alla riforma costituzionale è talmente sconvolgente da far tremare i polsi a noi comuni cittadini ed a far rigirare nelle tombe i nostri Padri e le nostre Madri costituenti. E dimostra la loro completa ignoranza della Costituzione, non solo quella che si sono impegnati a deformare ma anche quella già “deformata”.

Perché la Costituzione riconosce a chi ricopre un ruolo istituzionale all’interno dell’architettura del nostro Stato repubblicano (Comuni, Province, Regioni, Camera dei deputati, Senato) il dovere di rappresentare tutti, senza vincolo di mandato.

costituzioneLo dice esplicitamente all’art. 67 relativo ai parlamentari: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Un principio che è stato mantenuto anche nel testo riformato: “I membri del Parlamento esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato”. E’ vero che non è sempre successo così ma non si era mai vista dal 1948 ad oggi una così palese obbedienza e sudditanza di un amministratore alle richieste del proprio partito.

Di solito si usava più intelligenza, acume e diplomazia che sono strumenti fondamentali del fare politica. Ma dopo la svolta epocale della riforma elettorale del 2005, l’incostituzionale Porcellum che ci ha imposto anche l’attuale formazione parlamentare di “nominati dai partiti” e di “non scelti dai cittadini”, dimostrare fedeltà ed obbedienza al partito di governo può portare ottimi frutti.

Perché in questa “deforma” costituzionale, 21 dei 100 futuri senatori che godranno di immunità parlamentare saranno scelti tra i sindaci: 1 per ogni regione e 2 per il solo Trentino-Alto Adige. Siccome, come diceva Andreotti, “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” l’uscita pubblica dei 183 sindaci del PD della nostra Toscana dominata da quel partito, potrebbe essere anche letta come la prima mossa di una corsa competitiva che porterà uno di loro a conquistarsi il seggio di senatore se passerà questa riforma della Costituzione. Il sindaco PD che sarà più bravo a convincere i propri cittadini a votare Sì al referendum potrà ricevere in premio un posto al sole di Roma.

Personalmente credo che siamo solo all’inizio di una stagione referendaria durissima e che metterà a dura prova le oneste forze democratiche dei Comitati del NO che si troveranno di fronte ad un PD scatenato che utilizzerà tutte le armi possibili per vincere quella che è diventata per scelta di Renzi la sua battaglia personale: “Se perdo vado a casa”. Continuando  a sfornare bugie sempre più grosse. Come quella uscita oggi su tutti i giornali. Che la riforma della Costituzione farà risparmiare 500 milioni di euro che Renzi, ha promesso, darà ai poveri. Bugia eclatante! Secondo una voce autorevole e competente, la Ragioneria generale dello Stato, infatti, i risparmi che deriveranno dalla riforma saranno di soli 57,7 milioni di euro l’anno. Una quisquilia rispetto agli 80 milioni di euro al giorno che l’Italia spende in spese militari secondo l’esperto del settore, il saggista-giornalista Manlio Dinucci (http://ilmanifesto.info/litalia-spende-80-milioni-al-giorno-in-spese-militari/) ed i 18 miliardi stanziati nel 2015 per le spese militari di cui oltre 5 miliardi destinati all’acquisto di nuovi armamenti.

Attrezziamoci con le armi che abbiamo: diffondiamo l’informazione corretta e rendiamo consapevoli tutti i cittadini che la deforma della Costituzione mina alla base i diritti di tutti. Anche i diritti degli iscritti al PD che non potranno avere né sconti, né bonus per comportamenti fedeli al proprio partito.

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