Un corteo di circa duecento lavoratori CTT, ha percorso il tratto lungo mare dal deposito di Via Meyer fino alle porte del Comune, con arrivo alle ore 19. Presente, quanto inutile, il presidio delle forze dell’ordine
30aprile 2015 di S.L. videointervista manifestazione di G.B.
Una giornata di mobilitazione degli autisti e dei dipendenti Ctt Nord, indetta dalle organizzazioni sindacali provinciali, Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal , con 4 ore di sciopero, iniziato alle 17,30: ctt in sciopero, bus fermi per 4ore 29aprile a livorno. Corteo con partenza dal deposito
Tutto il problema nasce da un contesto di volontà di privatizzare progressivamente tutto il Trasporto Pubblico. In concreto, con meno risorse a disposizione, si cerca di far quadrare i bilanci principalmente con la riduzione dei kilometraggi delle corse che, a caduta si potrebbero tradurre in tagli ai servizi, riduzioni salariali e occupazionali.
Al termine del corteo, una delegazione di lavoratori, è stata ricevuta dal sindaco Nogarin a porte chiuse, nel confronto ha dovuto ammettere che, la necessità di ridurre il contributo al TPL è obbligato per problemi di compatibilità di bilanci, pertanto di risorse. Tuttavia, confida nel fatto che sia possibile poter riassorbire, parte dei tagli, con il trasloco al nuovo deposito.
Clikka qui per leggere: La nota dell’Amministrazione comunale
Il presidente Ctt Nord Andrea Zavanella, in una sua valutazione precedente, riferendosi all’indizione di sciopero delle organizzazioni sindacali, ha considerato immotivate queste preoccupazioni, facendo appello al buon senso e richiamando alla collaborazione per garantire all’utenza il miglior servizio possibile. E allora se è tutto va bene, se non ci saranno tagli a: servizi, salari e personale, per quale motivo le relazioni sindacali si sono interrotte e, da quanto dichiarato dai lavoratori stessi, da parte dell’Azienda continua ad esserci indisponibilità, come ad esempio sulla disdetta dell’integrativo aziendale?
Insomma, come nella storiella della “rana bollita”, già vista con le controriforme dei Governi di questo, tragico, ultimo ventennio, su: acqua, scuola, Poste, Protezione Civile, Province, Camere di Commercio ecc. la pentola è sul gas, per poco a fuoco lento, anche per questa categoria di lavoratori.
Certo è che, anche tutta la vicenda sul Trasporto Pubblico Locale, non sta dando i risultati promessi e, come dimostrano le molte mobilitazioni in tutta Italia, non la si potrà affrontare in termini di ordine pubblico. Molti passaggi restano ancora confusi e di difficile soluzione per gli amministratori locali, rendendo la gara regionale un vero salto nel buio, con il rischio di consegnare parte dei servizi e dei kilometraggi nelle mani del mercato e della speculazione, a scapito ovviamente dell’occupazione ma e, soprattutto delle fasce più deboli della società: anziani, malati, studenti, pendolari ecc.
1) Video intervista a Mirko Betti e stralci del corteo 2) Il principio della rana bollita