“… per tutelare salute, ambiente e economia locale”
10gennaio 2018 da Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno
Pisa qualche mese fa ha chiuso il suo inceneritore, motivandolo con la necessità di tutelare la salute dei cittadini (dopo uno studio del CNR che dimostra la pericolosità di questi impianti) e di evitare esorbitanti spese di manutenzione straordinaria.
Aamps invece ha previsto nel piano industriale di raddoppiare il traffico di rifiuti da fuori Livorno, dalle originarie 25mila tonnellate all’anno da bruciare siamo già arrivati a 40mila tonnellate l’anno e si prevede di arrivare ad oltre 53mila tonnellate l’anno. Nessuna riduzione o spegnimento futuro, come invece era stato promesso.
Siamo diventati la pattumiera di Pisa e delle altre città toscane.
- L’inceneritore di Livorno è la principale causa dei debiti Aamps, visto che i costi di funzionamento sono molto più alti rispetto ai ricavi. Ci raccontano che l’inceneritore serve a pagare i debiti, mentre in realtà i debiti li ha creati (e continua a perdere soldi pubblici).
- L’inceneritore non fa “sparire” i rifiuti, ma li trasforma in fumi (che respiriamo) e ceneri tossiche da smaltire in discariche speciali. Non tutto ciò che è permesso dalla legge è innocuo per la salute umana. I rifiuti vanno ridotti e riciclati, non trasformati in gas velenosi.
Sabato 12 gennaio dalle ore 9,30 al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (Livorno, via Roma 234) ne parleremo insieme delle alternative all’incenerimento (con Enzo Favoino, Coordinatore scientifico di Zero Waste Europe e interlocutore dell’Unione Europea), delle emissioni degli inceneritori e delle conseguenze su ambiente e salute, delle esperienze di mobilitazione sul territorio (con le Mamme No Inceneritore della piana fiorentina). Concluderà il dibattito (aperto a cittadini, associazioni, forze politiche, stampa e media locali) Rossano Ercolini, Presidente di Zero Waste Italy e Premio Goldman Environmental.