Lettera Aperta all’Amministrazione Comunale di San Vincenzo
9ottobre 2016 LIBERA – Presidio “Rossella Casini” San Vincenzo/Castagneto C.cci (LI)
Le recenti vicende che hanno riguardato San Vincenzo per l’uso del territorio (Park Albatros), la gestione di servizi pubblici (mensa scolastica) e la confisca di immobili in base alla normativa antimafia sono state discusse dall’assemblea dei soci di Libera e delle Associazioni locali aderenti al Presidio “Rossella Casini”.
Nella stragrande maggioranza di questi ed altri casi simili, sono stati soggetti terzi, rispetto al Comune, a controllare, segnalare e sollevare questioni di legittimità sull’uso del territorio e sui servizi. Questo a nostro avviso evidenzia la necessità di mettere il valore del “controllo amministrativo” al centro dell’azione del Comune e di potenziarne il sistema dei controlli, che si sono dimostrati inadeguati.
Questa situazione (comune a tante realtà del Paese) rischia di esporre il nostro territorio, le attività economiche, la coesione sociale, all’attenzione di interessi e investimenti di provenienza poco chiara o non rispettosi delle leggi. Certe presenze, quando si insediano, “inquinano” la stessa convivenza civile e le regole della concorrenza, mettono in difficoltà imprese e lavoratori che invece la legge la rispettano, pur con tutte le complessità del caso. Fragilità che potrebbero innescare anche un potenziale ricatto sui posti di lavoro, “messi in discussione” da iniziative amministrative o giudiziarie che sanzionano imprese che agiscono irregolarmente o commettono abusi/reati.
I fatti ricordati segnalano una situazione quantomeno problematica, da approfondire e leggere attentamente, non solo con i parametri del confronto e della polemica (legittimi e importanti) tra formazioni politiche. Libera agisce perché le Istituzioni, tutte, siano forti e credibili, perché abbiano, insieme alla società civile, sempre più consapevolezza che episodi e vicende, scollegate tra loro, possono determinare un contesto di debolezza davanti a tentativi di infiltrazioni pericolose. Per questo Libera segnala, propone, critica, sollecita partendo dall’idea che la legalità non è un fine, ma lo strumento per affermare la giustizia sociale e l’assunzione di attenzione e responsabilità di tutti i cittadini nei confronti dei “beni pubblici”.
Da qui nasce la richiesta all’Amministrazione Comunale di agire a tutela del Comune e dei cittadini e, vista la documentazione non corrispondente al vero della Variante presentata dalla società proprietaria del Park Albatros, di annullare in autotutela il procedimento in questione (Delibere GC 181 e 186 del 2016). Altrimenti i soggetti chiamati ad esprimersi sulla Valutazione Ambientale Strategica e a sedersi alla Conferenza di Copianificazione Regionale si troveranno a valutare su documentazione non corrispondente alla realtà.
A questo proposito chiediamo anche all’Amministrazione Comunale di farsi promotrice verso gli Ordini professionali affinché verifichino la compatibilità, rispetto ai propri ordinamenti giuridici ed etici, dei comportamenti tenuti in questa vicenda dai professionisti loro associati e, nel caso, di prendere i provvedimenti conseguenti. E’ fondamentale altresì che l’AC garantisca che il ripristino delle aree occupate abusivamente e oggetto dell’Ordinanza di demolizione e ripristino emessa dal Comune avvenga in maniera integrale. Sarebbe, infatti, un segnale devastante per tutta la società se dopo aver commesso un abuso di tale portata le procedure urbanistiche proseguissero come se nulla fosse accaduto, arrivando ad approvare ciò che era stato realizzato abusivamente!
Vicenda del tutto diversa, ma altrettanto rilevante per il modo con cui è stata affrontata dal Comune, è la gestione della mensa scolastica comunale da parte della società Vivenda.
Anche in questo caso il sistema dei controlli dell’Ente ha mostrato limiti allarmanti, pur avendo a disposizione un Capitolato d’appalto preciso e dettagliato proprio in relazione al controllo. Davanti a contestazioni sollevate da istituti controllori, per tutela propria e degli interessi pubblici, il Comune avrebbe potuto avviare una procedura di accertamento e contestazione formali nei confronti della società gestrice del servizio. Azione che avrebbe chiarito la volontà del Comune di intervenire rapidamente e con decisione nei confronti della società, facendo capire che determinati comportamenti non sono tollerati e inserendo tali comportamenti nella valutazione generale del servizio reso da Vivenda, anche in vista delle successive gare di appalto per lo stesso servizio. Siamo certi che per il futuro episodi del genere troveranno in Comune un altro tipo di attenzione. Così come dovrebbe essere interesse primario di ogni Amministrazione comunale che i cittadini/utenti di servizi importanti come la mensa scolastica siano costantemente informati e coinvolti in tutte le vicende che li riguardano: ancor di più in casi che, come questo, hanno risvolti tali da finire in Tribunale.
E’ necessario che una particolare attenzione vada posta sulle modalità con cui le imprese agiscono nel nostro territorio, tanto più alla luce di fatti che, in questo caso, hanno riguardato la Holding della società Park Albatros e Vivenda, in vicende scollegate e in altre parti d’Italia. La prima coinvolta, con un’altra società del gruppo, in un abuso similare in un campeggio di Acilia, la seconda appartenente al Consorzio “La Cascina” toccato dalle indagini di Mafia capitale.
Riteniamo indispensabile che Istituzioni, forze politiche ed economiche, associazioni e cittadini affermino con forza che a San Vincenzo non c’è posto per chi opera al di fuori della legge, sia essa la grande impresa sia essa la ditta individuale. Diversamente diventa poco credibile quell’Istituzione che chiede ai soli singoli cittadini (italiani e stranieri) il rispetto delle regole, dimostrando di essere forte con i deboli e debole con i forti. La necessità di attenzione su cosa, chi e come si muove nell’economia del nostro territorio è per noi rafforzata dall’esistenza di alcuni appartamenti nel nostro Comune confiscati dalla Magistratura livornese in base alla normativa antimafia, di proprietà di un noto pregiudicato di Donoratico già condannato in passato in via definitiva a 10 anni per usura ed altro. Immobili che fanno parte di una confisca per complessivi 4 milioni di euro. Sintomo questo di un’azione avviata da tempo nel nostro Comune da parte del soggetto in questione.