La lista di cittadinanza “Una Città in Comune” aderisce alla campagna di sottoscrizione straordinaria lanciata dalla Biblioteca Franco Serantini presso la Camera del Lavoro di Pisa e invita tutti i cittadini a fare altrettanto
6febbraio 2016 da una Città in Comune, Pisa
Daremo il nostro contributo per scongiurare la sventurata ipotesi della chiusura di un luogo di conservazione e produzione culturale di altissimo livello, nato in seno alla storia della nostra città e cresciuto nel tempo fino a rappresentare una vera e propria eccellenza nel panorama archivistico-documentario ed editoriale italiano.
Vogliamo però anche raccogliere l’appello lanciato dalla Serantini, affinché venga fatta pressione sull’Amministrazione comunale per trovare una sede degna e duratura alla Biblioteca e all’Archivio. Per questo abbiamo chiesto con urgenza che i responsabili della BFS vengano ascoltati in audizione presso la Terza Commissione Consiliare Permanente e abbiamo depositato un’interpellanza perché sia fatta chiarezza sul futuro del Centro Officine Garibaldi di Via Gioberti, dove era previsto lo spostamento della Biblioteca.
Con profonda tristezza riscontriamo per l’ennesima volta l’inadeguatezza di questa Giunta comunale a gestire il ricchissimo patrimonio culturale della nostra città.
Una situazione oggettiva e disperante di tagli di bilancio agli Enti locali da parte del Governo (guidato dallo stesso Partito Democratico che governa Pisa) è quasi accolta con sollievo dagli amministratori locali, per nascondere le proprie responsabilità in termini di incuria e disinteresse verso gli spazi culturali. Dopo la Domus Mazziniana, la Biblioteca Universitaria e la Limonaia, la Biblioteca Provinciale è stato l’ultimo scandaloso caso di suicidio culturale dell’identità cittadina, con la cessione all’Università di un patrimonio librario e documentario nato proprio con il progetto di educare all’amministrazione pubblica.
Chiediamo con forza alla Giunta di farsi carico di questa situazione e di trovare una sede adeguata alla Biblioteca Serantini. Gli spazi culturali non devono essere chiusi, ma vanno moltiplicati per riportare al centro un modello di interazione tra cittadinanza e cultura che appare fondamentale in un mondo complesso come quello in cui viviamo.
Da parte nostra continueremo a lottare perché ciò avvenga, convinti che il rispetto per il patrimonio culturale di Pisa voglia dire in primo luogo
trovare gli spazi e i fondi per la cultura.