L’11 aprile scorso, con le firme da parte dei lavoratori, calava il sipario sullo storico stabilimento ex Cerpelli di Querceta (Seravezza), appartenente alla Finder Pompe/Dover Corporation
Querceta (Lu), 03 maggio 2016 da Fiom Rsu ex Cerpelli Finder Pompe
Dopo una lunga vertenza, trenta dipendenti entravano in mobilità (ovvero venivano licenziati!), la proprietà chiudeva lo stabilimento e cessava l’attività in Versilia. Ma è proprio così? E stamattina, dopo varie segnalazioni di attività anomale che si stanno svolgendo presso lo stabilimento di via Biagioni, la Rsu aziendale è andata a verificare la situazione.
Racconta Alessandro Lenzoni, rappresentante dei lavoratori iscritto alla Fiom Cgil: “Da un mio personale sopralluogo, agevolato dal trovare i cancelli aperti, ho verificato la presenza all’interno del capannone di personale della sede centrale della Finder Pompe srl – che è a Merate, Lecco – che sembravano svolgere attività produttiva. Nello specifico, apparivano concentrati nel reparto sala prove e in attività di contorno per la preparazione e la messa in opera di una pompa”. “Premesso che tale reparto è anche una delle principali aree di attenzione rispetto alla sicurezza, ci domandiamo se tutto questo è plausibile dopo la drastica decisione e il rifiuto di ogni tentativo di salvaguardare l’attività e l’occupazione”.
“Se le apparenze venissero confermate -continua Lenzoni- lì starebbero proseguendo, anche se parzialmente, alcune lavorazioni e decadrebbero allora quelle affermazioni del management Finder e Dover, che sostenevano di dover azzerare il sito per la non sussistenza dei presupposti produttivi di nessun genere e per la necessità di abbatterne i costi insostenibili”.
“Se proseguono forme di attività produttive, come possono essere minori i costi impiegando lavoratori in trasferta e non pienamente efficienti in un ambiente di lavoro a loro praticamente sconosciuto? In che misura vengono tenuti in considerazione gli aspetti concernenti la sicurezza?”. “L’ultima parola -conclude Lenzoni- la dedichiamo ai soggetti istituzionali che sono stati partecipi della vertenza insieme a noi, come l’amministrazione comunale di Seravezza nella persona del sindaco Ettore Neri, la Regione Toscana rappresentata ai tavoli di confronto da Gianfranco Simoncini e la senatrice Sara Paglini: anche loro, come i lavoratori, sono stati presi tutti…per il naso?”