Gitiesse Artisti Riuniti e Marcus Romana produzioni presentano: “Dust to Dust” (polvere alla polvere) di Robert Farquhar. Venerdì 2 dicembre 2016, ore 21.30 al Centro Artistico il Grattacielo, via del Platano a Livorno
Traduzione di Massimiliano Farau e regia di Guglielmo Guidi. Con: Maria Grazia Pompei, Andrea Bonella, Stefano Patti. Assistente Patrizia Fregonese de Filippo, aiuto regia Floriana Gargiulo, luci Roberto Liguori, scene e costumi Marcus Romana produzioni srl, consulenza artistica Mario Marta. Direttamente dalla XV edizione di Trend, Nuove Frontiere della scena britannica, a cura di Rodolfo di Giammarco presso il Teatro Belli di Roma diretto da Antonio Salines.
“Dust to dust”, spettacolo rivelazione al Festival di Edimburgo del 2002, è’ basato sul nuovo “straniamento” e anche la traduzione, di Massimiliano Farau, è tutta in sequenze foniche, non scritta grammaticalmente, ma, appunto, foneticamente. Ne viene fuori uno spettacolo multitasking, dal ritmo vertiginoso, che piace molto ai giovani.
Dalle note di regia di Guglielmo Guidi:
“Polvere alla polvere” una pièce di drammaturgia contemporanea comica e toccante, in cui si aprono, improvvise zone di malinconia e di tenerezza raccontate senza sentimentalismi. Una costruzione drammatica blindata, una sorta di poema per tre voci, dialoghi e monologhi incrociati, frasi lasciate in sospeso, in cui i tre eseguono una partitura verbale ed emotiva dal ritmo strepitoso.
La moderna drammaturgia, soprattutto il filone anglo-irlandese, con questo nuovo “straniamento” dona alle emozioni un mezzo potente, suggestivo e più efficace d’espressione. Quello che sorprende di questi nuovi “storytellers”, di cui Robert Farquhar fa parte a buon diritto, è la continuità e poliedricità della loro scrittura drammaturgica: brevità fulminea delle battute, orecchio sensibilissimo per il ritmo della “lingua parlata” e sintonia immediata che riescono a stabilire con un pubblico giovanile. Raccontano storie che ti stupiscono, ti incantano, ti fanno ridere. Poi chiudono la porta e se ne vanno.
“La storia” che presentiamo è costruita, dall’autore, come una straordinaria e vertiginosa “jam session” verbale orchestrata su dialoghi-monologhi, comici e poetici che s’intrecciano tra loro. La vicenda, si sviluppa intorno al vissuto di tre, non più giovani amici, della Liverpool dei Beatles: …”erano gli anni settanta”… Un’esistenza precaria, la loro, divenuta una “normale” condizione di vita. Parole, sentimenti, congedi s’intrecciano tra loro sotto un cielo che alterna sole e nuvole e ora staglia ora cancella le loro ombre.