La sala all’interno della fortezza vecchia era affollata, con solo posti in piedi dalle dieci in poi. Così è stato necessario aprire le porte che si affacciano sul giardino, a dimostrazione delle attese e dell’importanza del progetto.
27maggio 2015 di Walter Fortini
La nuova piattaforma e Darsena Europa è per Livorno una speranza per poter risollevare la testa (e l’economia) e diventare l’hub per movimento merci più importante del Mediterraneo, un’opera concreta che già può contare su 650 milioni impegnati.
Aspettando la nuova piattaforma, per cui serviranno quattro anni di lavori, è stata presentato a Livorno il progetto per il nuovo terminal dei contenitori. Un’opera collegata e preliminare, con quell’impegno che la Regione ha messo nella partita fin dall’inizio.
La nuova piattaforma aiuterà il porto di Livono a stare sul mercato, con navi porta container ogni anno sempre più grandi, che hanno bisogno di pescaggi ampi e grandi spazi dove parcheggiare i container. Altrimenti Livorno rischia di essere tagliato fuori. L’aiuterà anche a crescere: con fondali profondi almeno diciotto metri, ribadisce la Regione, e collegamenti moderni con l’interporto e la ferrovia.
La peggiore soluzione per la città, secondo l’assessore alla presidenza, sarebbe stata quella di un ‘rattoppo’. Così, per evitarlo, si sono consumate riunioni durate fino a notte fonda per trovare risorse congrue ad un’infrastruttura importante. Guardando con ottimismo al futuro.
L’impegno, anche finanziario, della Regione non è da poco. La Darsena sarà realizzata con il concorso dei privati, che avranno in concessione la struttura probabilmente per cinquant’anni. Il project financing vale 650 milioni, forse di più: la Regione ne mette 250, 50 il Governo e 200 l’Autorità portuale. Il resto sarà trovato tra i privati. Risorse regionali che sull’intera partita dello sviluppo della città e della costa (732 milioni) diventano oltre 300. Una bella fetta.
Più esattamente per la sola Darsena la Regione metterà dodici milioni e mezzo l’anno per i prossimi venti anni, ricorda l’assessore al bilancio: contributi che girerà all’Autorità portuale a copertura di uno dei due mutui da 200 milioni che accenderà. Una risposta a chi continuava anche stamani a ripetere che non si tratta di soldi ‘freschi’ o reali. Non si tratta solo di un accordo tra le parti: è una norma scritta nero su bianco in finanziaria, la legge di bilancio più importante. Quanto al fatto che il contributo figuri solo fino al 2017, è solo una questione di rappresentazione. I bilanci di qualsiasi ente sono al massimo triennali: e come nei comuni, anche a Livorno, le rate di un mutuo di trent’anni figurano al massimo per i successivi tre (e solo successivamente a scalare), lo stesso accade nel bilancio della Regione.
Bando a luglio e supervisione dei lavori:
La prossima tappa sarà ora il bando di gara. La Regione è fiduciosa che si possa fare entro luglio. Anzi, è importante che si faccia entro luglio evitando qualsiasi ritardo. Lo chiede con decisione l’assessore al bilancio e alla presidenza: un messaggio a chi vorrebbe ridiscutere l’intero progetto o prova a delegittimarlo. E per il futuro c’è già un nuovo impegno: quello a seguirne i lavori passo passo, come priorità dell’agenda politica regionale.
Oltre a dare spazio al porto, il progetto e la sistemazione dell’area prevede anche il collegamento con l’interporto di Guasticce e la rete ferroviaria nazionale. Lo si farà con uno scavalco: 14,25 milioni (9,25 della Regione e 5 da Ministero e Rfi). Altri 40 (33 della Regione) serviranno per la realizzazione del raccordo ferroviario: lavori già iniziati. C’è anche una parte che riguarda la bonifica, che ha trovato orecchie sensibili al Ministero dell’ambiente. L’investimento permetterà alla fine di riqualificare l’area produttiva fino a Rosignano e Collesalvetti e a sviluppare occupazione.