La città piange l’editore e libraio, deceduto ieri a 95 anni nella sua casa sugli scali Manzoni.
28settembre 2018 redazione Livorno Foto: Marco Filippelli
Il sindaco Filippo Nogarin:
“Paolo Belforte è stato l’espressione della Livorno migliore. una Livorno curiosa ed eclettica, colta e popolare, che per decenni si è data appuntamento tra gli scaffali della libreria di via grande 91.
Ha fatto della cultura l’epicentro della sua vita e ha saputo trasmettere a tutti noi livornesi questa sua passione. In un momento di cambiamenti sociali epocali, con la Livorno liberty che stava progressivamente cedendo terreno alla città portuale e industriale, la libreria Belforte ha rappresentato un punto fermo, una solida certezza cui aggrapparsi, un luogo di crescita individuale e collettiva.
Ci sono due aspetti della vita personale e professionale di Paolo Belforte che mi hanno sempre affascinato e colpito.
- Da un lato la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, di adattarsi alle leggi del mercato riconvertendo la sua attività senza mai però scadere nel commerciale, mantenendo edizioni rare e di qualità che lo hanno sempre differenziato dalle altre librerie.
- Il secondo aspetto è quello di aver saputo contagiare con la propria passione le sue figlie e poi intere generazioni di lettori livornesi.
Paolo Belforte ha contribuito a rendere migliore Livorno e i suoi abitanti e questo è un regalo che ci ha fatto e di cui dobbiamo essergli riconoscenti per sempre. le pagine che ha stampato, gli autori che ha coltivato e fatto crescere, i libri che ha venduto e che sono ancora oggi in circolazione sono la sua eredità più importante. e noi dobbiamo essere orgogliosi di aver avuto un concittadino di questo spessore culturale e umano”.
L’assessore alla cultura, Francesco Belais:
“Conoscevo molto bene Paolo Belforte, era un grande amico di mio nonno e mi ha dato una mano a scrivere la tesi di laurea su Francesco Cangiullo, scrittore, poeta e pittore futurista la cui opera fu diffusa proprio da Belforte attraverso la sua casa editrice il teatro della sorpresa.
C’è un’espressione, utilizzata dalle sue figlie e riportata questa mattina dal quotidiano il tirreno, che secondo me racconta perfettamente l’anima più profonda di Paolo Belforte.
“Tutto ciò che era provincia e chiusura lo infastidiva – hanno detto le figlie – e per tutta la vita ha perseguito con curiosità e attenzione l’affermarsi delle novità portate avanti sempre in prima persona”.
Sembra il manifesto della Livorno più autentica, quella figlia delle migrazioni e dell’apertura al mondo. quella dei mercanti che animavano il nostro porto a cavallo tra 800 e 900, portando in città profumi, sapori ed esperienze provenienti da ogni angolo del pianeta.
Direttivo Buongiorno Livorno
Apprendiamo con dispiacere la notizia della scomparsa di un pezzo di storia di Livorno e non solo, Paolo Belforte. Una notizia prima o poi inevitabile ma sempre triste da ricevere e commentare. Storico editore, libraio, animatore per decenni della omonima libreria di via Grande, amante dei libri ed amico di chi i libri a sua volta li amava. Un uomo di profonda cultura, curioso delle novità e proiettato sempre nel futuro. La sua compagnia mancherà a molti, la sua personalità mancherà alla città. Salutandolo idealmente esprimiamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia.