Emergenza abitativa: in attesa del Piano Casa intervenga la Protezione Civile
11aprile 2015 da Unione Inquilini
Si è svolto giovedì 9 il congresso dell’Unione Inquilini di Livorno, per eleggere tra l’altro la delegazione al congresso nazionale, che si svolgerà nella nostra città, il 17-18-19 di aprile all’ Hotel Rex.
Numerosa come sempre la partecipazione del comitato sfrattati e senza casa, molti gli invitati presenti tra cui l’assessore alla casa Ina Dimghjini, la presidente di Casalp Vanessa Soriani, il segretario del Sicet Geremia Merloni anche in rappresentanza dell’UNIAT, mentre Braccini del SUNIA ha mandato un saluto, impossibilitato a partecipare.
Ha presieduto l’assemblea Daria Faggi e ha introdotto i lavori Paolo Gangemi illustrando il documento congressuale per una nuova politica nazionale per il diritto all’abitare per tutti.
La relazione, ed il dibattito che ne è seguito, ha toccato i temi caldi della città: una situazione di stress economico ormai insostenibile per i troppi lavoratori espulsi da fabbriche, aziende, uffici, esercizi commerciali, servizi privatizzati, la sostanziale paralisi del porto, da tempo molto al di sotto delle potenzialità esistenti, il blocco dell’edilizia (l’unica che continua a cementificare è quella ad alto tasso speculativo di nessuna utilità sociale).
A fronte nessun progetto di reddito di cittadinanza, mentre la Regione insiste senza ritegno a promuovere la privatizzazione, perfino del malessere sociale che vorrebbe delegare di nuovo a pericolose agenzie sociali private, la cui scelta in passato è costata lacrime degli “assistiti” e sangue dei contribuenti.
A Livorno grazie alla L.R.T. 75 Allocca (PRC) e alla L.N. 124 conquistata nazionalmente dai sindacati casa, prendendo a modello la nostra legislazione locale, siamo riusciti a governare fin qui le morosità incolpevoli, sistemando 60 famiglie con l’agenzia casa pubblica ad affitto sostenibile, altrettante attraverso la L. 75 e collocando decine di famiglie in strutture o mini alloggi di emergenza abitativa.
Ma ormai i mezzi scarseggiano, i tempi medi finora consentiti dallo spostamento delle esecuzioni, di circa 4 o 6 mesi si sono spesso ridotti a 2 mesi, tempo assolutamente insufficiente per trovare soluzioni abitative alternative, e i fondi erogati dal governo sono risibili rispetto alle necessità di indennizzare i proprietari per il mancato affitto e il ritardo di riconsegna degli alloggi.
Pertanto l’Unione Inquilini chiede un tavolo di Protezione Civile, per trovare soluzione agli sfollati, sia quelli messi in strada prima del termine stabilito per una sistemazione, sia quei disperati che, non sempre adeguatamente informati, non utilizzano i canali sindacali per attivare le procedure istituzionali o sfondano case popolari in un’assurda guerra tra poveri, o si abbandonano a intemperanze e atti di violenza, che sono grida di dolore e d’impotenza.
Abbiamo ormai più di 50 nuclei familiari accampati in alloggiamenti di fortuna ricavati da scuole o strutture ASL e circoscrizioni dismesse, e la nuova occupazione nell’ex sede ENEL è un altro segnale di allarme, e testimonia come la privatizzazione dei servizi attuata dal PD-PDL abbia impoverito e danneggiato la città.
È tempo di affrontare anche queste situazioni. Mentre è apprezzabile l’impegno della giunta comunale ad aprire sulla casa tavoli condivisi con tutte le forze politiche e i sindacati, per una nuova politica fondata sul riuso dei troppi vuoti a perdere (strutture dismesse e abbandonate) sul recupero e l’autorecupero o autocostruzione per abbattere i costi, e per ripensare le modalità dei piani di risanamento (PR) dei vecchi quartieri popolari, attraverso interventi compatibili con la crisi, bisogna affrontare subito il problema degli sfollati, che non ammette tempi lunghi.
Per questo tra le altre cose, va assolutamente rivisto il bilancio comunale per smettere la politica di vendite insensate, che aumentano la voragine del disagio sociale e rappresentano pannicelli caldi per i bilanci ormai risicatissimi degli enti locali, che essendo per lo più targati PD, non si ribellano alla scure Renziana.
Noi, che abbiamo assai gradito gli impegni dell’assessore e che a quei tavoli parteciperemo, chiediamo il coraggio di andare oltre il conformismo istituzionale, che spesso mortifica, ben oltre i limiti che la legalità impone, la voglia di un reale cambiamento.