E partirei da “I’lluminata” di Patrizia Carrano, edizioni Mondadori.
7marzo 2015 di Ruggero Morelli
Il romanzo narra la storia di Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata al mondo. Siamo a Venezia intorno al 1650 in una famiglia patrizia; il padre Giovanni Battista Cornaro Piscopia è procuratore della Serenissima, mecenate, con una biblioteca ricchissima, frequentata anche Galileo Galilei. Sensibile ed intelligente Elena decide giovanissima di dedicarsi totalmente allo studio. Tuttavia la sua vocazione al sacrificio di tutto il resto degli aspetti della vita, nasconde un temperamento orgoglioso e ribelle. La chiesa al tempo non ammette le donne nelle università, tantomeno alla laurea.
Con l’aiuto del padre lungimirante che la sorregge in tutte le sue attività di studio fino al pubblico confronto su un tema filosofico organizzato dall’Accademia dei Ricovrati alle Procuratie. Da lì grazie all’opera del suo maestro e filosofo Carlo Rinaldini si giunse dopo molto a far accettare alla chiesa e quindi all’Università di Padova di concedere la laurea ad Elena. Ma come ultimo ostacolo i prelati pongono il titolo: sarà laurea in filosofia e non in teologia. Il 25 giugno 1678 dopo un lungo iter travagliatissimo sarà dottore in filosofia davanti a sacro Collegio di Padova.
Nella storia di Elena, tra molte traversie sofferenze, c’è una meravigliosa fase di amore per arabo coltissimo col quale condivide studi e letture. Morì giovanissima confortata da molte donne che parallelamente avevano coltivato studi importanti senza raggiungere alcun titolo e che ora si sentivano da lei confortate.
Fu quindi una vera rivoluzione.
Nella sala grande della biblioteca del Vasar College, una delle prime università liberali degli Stati Uniti, fondata nel 1861 a New York, una grande vetrata rappresenta Elena Cornaro mentre discute la tesi. Nell’Università di Pittsburgh c’è un grande affresco che la rappresenta al centro dell’Aula Italiana della cattedrale del Sapere, anno 1949.