Chirurgia Bariatrica Cisanello: operata anni fa, andata in setticemia a causa della protesi standard, gli viene negato il nuovo intervento perché la Regione non fornisce le protesi biologiche
16aprile 2015, Chirurgia Bariatrica – Ospedale di Cisanello, Pisa: “Signora noi non la possiamo operare perché la Regione non ci ha ancora fornito la protesi che serve per l’operazione”.Questo è quello che mia madre si è sentita dire dai chirurghi dopo 7 mesi di controlli, esami, tempo e sacrificio. Tutto buttato al vento. E il motivo? Un cavillo burocratico.
La chirurgia bariatrica a Cisanello si occupa di tutte quelle operazioni che hanno lo scopo di far dimagrire le persone obese, come forse molti già sanno. Quello che però la gente non sa è che questo tipo di chirurgia non tratta solo i casi di obesità, quindi i casi in cui un paziente cerca di dimagrire tramite la chirurgia, ma tratta casi, ad esempio, di ernie addominali e laparoceli estesi abbinati all’obesità, come il caso di mia madre.
Di fatto ci hanno spiegato che l’operazione attualmente non si può fare, questo perché è necessaria una protesi particolare, che la Regione Toscana si rifiuta di consegnare all’ospedale. La richiesta è stata inoltrata a Gennaio 2015, nel frattempo mia madre ha seguito tutto il percorso necessario per l’operazione, tra cui molti esami pre-operatori. Visto la gravità della situazione, cioè un laparocele esteso che rischia da un momento all’altro di lacerarsi, con conseguente infezione e probabile setticemia (sono state delle foto e sottoposte all’attenzione della regione), attualmente l’operazione avrebbe priorità altissima ma senza questa protesi i medici non possono procedere.
La giustificazione della Regione è che si stanno utilizzando troppe protesi di questo tipo, per il solo scopo di dimagrimento. Queste protesi sono, per così dire, di ultima generazione: sono biologiche e riassorbili cioè dopo un certo periodo di tempo la protesi si unisce all’organismo e sparisce. Viene utilizzata per i casi più gravi di laparoceli, proprio perché riduce al minimo se non allo zero, il rischio di infezione. In casi come quello di mia madre questa protesi si rende necessaria, soprattutto quando ci sono stati dei pregressi operatori. Infatti mamma è già stata operata anni fa ed è andata in setticemia proprio a causa della protesi standard, che invece è artificiale.
Mentre i medici affermano che il tipo di protesi standard non va bene per un caso critico come questo, la Regione si rifiuta di ammettere che sia così.
Possibile che nessuno si accorga di queste situazioni? In questa condizione ci saranno anche altre persone ed è mai possibile che per un cavillo burocratico (perché di questo si tratta) non si possa sbloccare una situazione di emergenza sanitaria che potrebbe concludersi con il decesso della paziente? Chiedo se qualcuno, alla Regione, ha preso visione di questo caso? Suppongo di si, considerato che è stata fatta una richiesta formale e, allora a questa persona vorrei dire: “le ha viste le foto del caso che i medici le hanno sottoposto?
Visto che si vanta tanto dell’ottimo modello sanità toscano, ho scritto anche al Presidente Rossi sul suo profilo Facebook, posso solo dire che l’esperienza avuta fino ad oggi, a Cisanello, è stata sicuramente positiva, un esempio di sanità di eccellenza ma, se adesso non viene operata, solo perché qualcuno non ha letto la documentazione, o non ha visto le foto dell’Ospedale, a cosa è valso tutto il lavoro della Chirurgia Bariatrica e i sacrifici imposti a mia madre?
Nel caso in cui questa protesi non arrivasse in tempo o non arrivasse proprio, mia madre rischia la lacerazione dell’intestino: lo sapete cosa vuol dire? Vuol dire la morte. Per le persone normali è difficile ma per chi ha un laparocele come mia mamma, la possibilità che succeda è ben oltre l’80%.
Non mi fermerò qui, questa storia deve necessariamente essere posta all’attenzione di chi ha l’obbligo e la responsabilità di risponderne. Mia madre ha il diritto di scegliere dove e con chi operarsi, abbiamo trovato un’equipe di medici competenti e professionali di cui ci fidiamo e non è comprensibile il fatto che mi trovi nell’obbligo di rivolgermi altrove a causa di un puntiglio burocratico, che niente ha a che vedere con percorsi e saperi sanitari. Qualcuno dovrà pur rispondermi e risponderne sul perché non è possibile avere questa protesi e se è veramente così, o piuttosto se si tratta solo arbitrio burocratico.