In attesa che il CTT Nord, assieme ad altre 3/4 grandi compagnie (consorzi), partecipi ad un’unica gara per il trasporto pubblico regionale e che il Sindaco sciolga definitivamente il nodo dell’eventuale partecipazione pubblica del servizio, ecco alcune considerazioni sulla situazione preoccupante del Trasporto Pubblico Locale (TPL).
29giugno 2015 da Direttivo e Gruppo Consiliare di Buongiorno Livorno
Al momento le risorse per il Servizio Livorno Urbano provengono per € 7.500.000 circa dai trasferimenti della Regione Toscana, finalizzati ai servizi minimi, per € 3.900.000 circa dal Comune di Livorno per i servizi aggiuntivi e per € 4.200.000,00 circa dai ricavi annui da vendita titoli di viaggio Livorno urbano. I piani tariffari dei biglietti e degli abbonamenti sono decisi dal Comune.
All’interno di questo contesto si inserisce il taglio di € 400,000 da parte del Comune, deciso e comunicato in aprile. Taglio da “spalmare” durante l’anno e che ha portato alla conseguente cancellazione di 64 corse feriali giornaliere pomeridiane; in termini di percorrenza circa 137.000 chilometri sul totale di 3.500.000 annui.
Una scelta calata dall’alto senza il necessario coinvolgimento dell’azienda e quindi in continuità, in termini di difetti e contraddizioni, con le modalità delle passate amministrazioni. Il taglio dei 400.000 euro non è forse IL problema ma sicuramente è UN problema, che conferma la mancanza di interventi di qualità, organici e profondamente strutturati sulle carenze oggettive del territorio.
Ricordiamo che lo scorso anno durante la campagna elettorale quasi tutti i candidati a Sindaco avevano sottoscritto il manifesto della campagna 10minuti. Con esso venivano riconosciuti tanti punti importanti calati proprio sulla nostra città con obiettivi ben precisi come quello del 60% del Modal Split con spostamenti di tipo sostenibile (il Modal Split è la ripartizione percentuale delle diverse modalità sul totale degli spostamenti). Gli spostamenti di tipo sostenibile sono quelli effettuati a piedi, in bicicletta e con il TPL. Attualmente la ripartizione modale di Livorno è circa 70% Auto + Scooter, 10% TPL, 15% Piedi, 5% Bici. L’attuale percentuale di spostamenti sostenibili è quindi pari al 30% , troppo basso, e gradualmente i punti percentuali, anno per anno, devono crescere.
Strumenti e strategie non mancano, così come indicato anche dal manifesto, primo fra tutti la realizzazione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), che preveda anche percorsi partecipativi e un’attività di monitoraggio. In particolare per la percentuale relativa al TPL si potrebbe ragionevolmente prevedere una crescita fino al 20%. Una delle priorità è dunque, pur all’interno di un quadro complessivo di criticità, rilanciare qualitativamente il TPL.
Le domande quindi sorgono spontanee: cosa si può fare affinché Livorno renda il servizio del TPL più appetibile? Come fare per ampliare l’utenza? Alcune risposte possono essere le seguenti: la “costruzione” di corridoi protetti per restituire piena dignità al servizio; la verifica della necessità di una riorganizzazione e razionalizzazione dei percorsi e delle fermate; il miglioramento anche strutturale delle aree di fermata (molte delle quali, allo stato attuale delle cose, risultano caotiche e poco funzionali).
Un buon punto di partenza inoltre potrebbe essere costituito da una “mappa della criticità”, ovvero da un’analisi delle zone più critiche che penalizzano il servizio, in particolare per la difficile convivenza con i mezzi privati a motore (auto in sosta in zone vietate). Tra le più eclatanti figurano via Magenta, via Garibaldi, via Solferino, via Provinciale Pisana, via di Salviano, solo per citarne alcune. Qui occorrerebbe avviare delle azioni per ovviare il problema e ridurre al massimo la permanenza dei veicoli in sosta favorendo lo scorrimento veloce dei bus.