Nell’ultimo mese molti hanno avuto modo di dire la loro sul fenomeno Bello Figo: un ottimo prtesto per discutere di politica, razzismo, nuovi media, di antifascismo.
07Marzo 2017, di Nicola B. – Foto di Michele Faliani
Poco di musica, anche perchè Bello Figo non ha molto a che vedere con l’arte in genere.
Sabato 4 Marzo si è presentato al The Cage, accompagnato dalla sua folle crew per uno dei live più discussi dell’ultimo periodo.
Purtroppo (o per fortuna) Bello Figo smentisce, almeno in parte, chi lo ha deriso come un semplice fenomeno da baraccone. Con tutti i limiti del caso Paul Yeboah dimostra di essere un animale da palcoscenico, in grado di tenere il palco come pochi e di guidare a suo piacimento il numeroso pubblico, completamente in balia della grottesca follia del nostro.
La prima mezz’ora di concerto è stata realmente divertentissima e coinvolgente, al di fuori di ogni aspettativa. Chiaramente non si può nascondere che musicalmente è prossimo allo zero: nel live si limita a cantare sopra le sue canzoni estrapolate direttamente da youtube. Una follia nel mondo iperpatinato dell’hip hop mainstream contemporaneo.
In meno di un ora tira fuori i suoi “classici”, cantati da tutti i giovani (non giovanissimi) presenti. Un selfie di rito con tutti i presenti e via, a casa consapevoli di non aver assistito alla messa cantata di una generazione che non vogliamo riuscire a capire.