Garibaldo compie oggi 103 anni
31gennaio 2015 di admin
Nato il 31 gennaio del 1912 a Campiglia Marittima, da cui fu costretto a fuggire con la famiglia antifascista per sottrarsi alle persecuzioni degli squadristi.
Garibaldo rappresenta per la città la memoria storica, un testimone prezioso della Livorno antifascista; nel 2007 gli fu infatti conferita la più alta onorificenza della città, la “Livornina d’oro” per la sua attività antifascista.
Uomini come Garibaldo hanno permesso a tutti di vivere in una Repubblica Democratica.
Molti gli auguri giunti da esponenti politici e comuni cittadini, il sindaco Nogarin gli ha portato, personalmente, gli auguri della città.
Da Comune di Livorno
“Per i 103 anni di Garibaldo Benifei sono stata a trovare lui e Osmana. Mi hanno raccontato del loro matrimonio, avvenuto 70 anni fa, il primo matrimonio civile a Livorno, celebrato dal sindaco Furio Diaz, nella città appena liberata dal Nazifascismo. Mi hanno mostrato le fedi di acciaio che avevano realizzato per loro gli operai del cantiere, più belle di qualsiasi oggetto di materiale prezioso. Di una cosa sono rimasto colpito. Che non hanno nemmeno una foto di quel meraviglioso giorno.
Per questo mi permetto di lanciare un appello: chi ha una foto del matrimonio di Garibaldo e Osmana si metta in contatto con loro. Sarebbe il più bel regalo per il loro anniversario, festeggiato appena una settimana fa”.
Il sindaco Filippo Nogarin andato a porgere personalmente a Benifei gli auguri della città e a donargli una scatola di cioccolatini, si è trattenuto a lungo, la mattina di sabato 31 gennaio, ad ascoltare i racconti relativi al suo ritorno nella città liberata (e che lui ha contribuito a liberare): una Livorno letteralmente rasa al suolo, che “a camminarci scricchiolava dai vetri delle finestre cadute. Sembrava impossibile pensare di ricostruirla, e invece l’abbiamo ricostruita ancora più bella”.
Nogarin ha rilevato che oggi Livorno è ricoperta di macerie, non materiali ma sociali, causate dalla crisi economica più grave dal dopoguerra, promettendo che si impegnerà al massimo per farla risollevare
Garibaldo Benifei:
Di famiglia antifascista, nel 1922 fu costretto a lasciare Campiglia con i suoi, che si sottrassero così alle persecuzioni degli squadristi. A 12 anni dovette abbandonare la scuola e cercarsi un lavoro. Entrato nel 1931 nell’organizzazione comunista clandestina, due anni dopo fu arrestato. Picchiato dalla polizia, fu condannato a un anno di reclusione per attività sovversiva. Rinchiuso nel “Palazzo dei Domenicani” di Livorno, ebbe modo di conoscere il futuro Presidente Sandro Pertini.
Non poté, invece, rivedere sua madre che, gravemente malata al momento dell’arresto di Garibaldo, era deceduta durante la detenzione del figlio. Benifei, che liberato aveva trovato lavoro come operaio in una fabbrica di radiatori, fu di nuovo arrestato nel 1939 e condannato dal Tribunale speciale a 7 anni di carcere. Dalla prigione di Castelfranco Emilia uscì soltanto un mese dopo la caduta di Mussolini. Dopo aver partecipato alle riunioni della “Concentrazione antifascista”, dalla quale sarebbe sorto il CLN di Livorno, entrò nella Resistenza.
Partigiano sino all’estate del 1944, quando Livorno si liberò dai nazifascisti, Benifei poté finalmente coronare il progetto di sposare la partigiana Osmana Benetti, conosciuta nell’ottobre del 1943. Il loro fu il primo matrimonio civile celebrato a Livorno e Benifei tornò a lavorare come operaio, ma sempre impegnandosi nell’attività politica. È stato infatti membro del Comitato federale livornese del PCI, presidente di quella Federazione provinciale delle cooperative.
In tutti questi anni si è speso anche in associazioni di volontariato e, soprattutto, si è impegnato a testimoniare ai giovani i valori di giustizia e libertà che sono stati alla base della lotta antifascista e della Resistenza. Presidente a Livorno dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, Benifei è autore del libro Per la libertà, edito nel 1996. Nel 2007 a Garibaldo Benifei è stata consegnata la “Livornina d’oro”, uno dei più importanti riconoscimenti della Città di Livorno. Per i suoi 100 anni la città gli riservò una festa a sorpresa al Teatro delle Commedie con la presenza di numerosi artisti che portarono il loro contributo di poesia e musica come regalo di compleanno.