No ai Voucher, pretendo un contratto. Presidio di fronte alla Confcommercio Livorno
25novembre da Unone Sindacale di Base, Livorno
Venerdì 25 novembre in occasione della giornata nazionale di lotta No ai voucher pretendo un contratto! come Unione Sindacale di Base abbiamo organizzato un presidio di protesta di fronte alla nuova sede della Confcommercio a Livorno dalle ore 17.
Anche nel settore del commercio l’utilizzo dei voucher è diventata la regola. Qualche settimana fa a Livorno è stata inaugurata in pompa magna e alla presenza anche di un ministro e del sindaco, la nuova sede della Confocommercio.
“Forse il rilancio del settore dovrà passare dallo sfruttamento dei lavoratori? Dal lavoro nero legalizzato, grazie all’utilizzo dei voucher?
Abbiamo diritto ad essere assunti con un regolare contratto di lavoro che riconosca i nostri diritti.”
Se i Voucher sono la forma moderna della schiavitù. Come combatterli?
1) Denunciando l’uso dei voucher nelle aziende
La prima azione da compiere è la denuncia dell’uso dei voucher che nella stragrande maggioranza dei casi è fraudolento. Il voucher andrebbe utilizzato esclusivamente per il lavoro accessorio, ma molte aziende si sono organizzate per sostituire il lavoro normale, a contratto, con questa forma di lavoro senza diritti. Comunica i dati delle aziende che utilizzano i voucher alle federazioni locali dell’Unione sindacale di Base, ai media, sui social, e organizza la denuncia pubblica dello sfruttamento.
2) Rivendicando il diritto al contratto
Se nell’azienda dove lavori siete un gruppo di voucheristi puoi provare ad organizzare una protesta e rivendicare la stipula di un contratto di lavoro, anche rivolgendoti all’Usb. Se ritieni di non avere la forza per una vera azione sindacale collettiva, devi raccogliere tutti gli elementi utili a dimostrare che il lavoro che svolgi non ha carattere accessorio e si tratta invece di un’attività continuativa che per legge va retribuita con un contratto di lavoro, ed aprire una vertenza.
3) Raccogliendo dati sulle irregolarità’ delle aziende
Puoi mettere in difficoltà il datore di lavoro che vuole continuare a retribuirti con il sistema senza contratto. Ricordati che chi lavora non sta chiedendo la carità ma si sta guadagnando da vivere onestamente ed ha il diritto ad essere retribuito in modo congruo. La denuncia pubblica delle irregolarità dell’azienda può costringere i datori di lavoro ad una rapida regolarizzazione. Alla prepotenza di chi vuole metterci nella condizione di non potere difendere i nostri diritti dobbiamo rispondere con la resistenza e l’organizzazione collettiva.