Il circolo Pizzi- oggi anche Le mi’ bimbe, di via Della Gherardesca all’Ardenza, sabato sera era affollato.
15ottobre 2017 di Ruggero Morelli
La cena di beneficienza è stata organizzata sia per raccogliere fondi, per ringraziare i volontari che hanno trascorso qui molte ore dei giorni subito dopo l’alluvione del 10 settembre, ma anche per dedicare un aiuto ed momento ad una persona che ha subito più danni di altri. Ritrovarsi per ricordare il lavoro febbrile e concitato tra i problemi piccoli e grandi che si accavallavano.
Tra gli aiuti che arrivavano e la mensa da allestire per i ragazzi motosi che spalavano in via Pacinotti, in via Ghisleri, in via Sant’Alò, le grandi porte aperte sulla via, le auto che si soffermavano per scaricare, le sale che si riempivano di cartoni a decine e la vita del circolo trasformata da un via vai di molte donne, con la Susy che dava indicazioni e suggerimenti rispondendo a mille domande insieme.
Durante la cena accompagnata da un po’ di musica (la musica serve sempre per sollevare la mente e gli animi) si vedeva sui visi la voglia di scuotersi dai ricordi più tristi, di ricominciare alla vita normale.
Ma normale non lo sarà per un po’ di tempo per chi ha visto case invase dal fango, mobili sfregiati, auto ribaltate fuori strada, e per le notizie che si susseguivano.
Il circolo come luogo di raccolta di persone pronte al lavoro in emergenza e luogo di ritrovo per parlare, raccontare e tornare a sorridere.
Il circolo è sempre stato un punto di riferimento per gli abitanti dell’Ardenza e dintorni e continuerà ad esserlo come dimostra la notevole presenza alla cena di sabato.
D’altra parte i circoli sono nati per creare relazioni, per curarle e farle durare.
Mi è piaciuto ricordare gli anni del cinema d’essai (1970-1973) quando la sala si riempiva di persone che arrivavano anche da altri quartieri, e dopo il film si rimaneva per strada a parlare cinema, di pittura, di politica – erano gli anni della galleria Vincenzo Elefante.
- Ci saranno occasioni per riflettere sui giorni dell’alluvione e fare tesoro dei comportamenti, per segnare con parole, foto e scritti quanto è stato creato spontaneamente anche per poterlo raccontare.
- Ci saranno momenti per seguire la ricostruzione dei ponti, il risanamento di case, di recupero di spazi violati.
E’ un impegno dovuto a chi non c’era, ai nostri figli e nipoti che altrimenti rischiano di non sapere e di valutare l’effetto della vita di quartiere delle relazioni tra persone.
La cucina dei volontari, tanti e indefessi, ci ha regalato piatti davvero gustosi e la musica dei Furminanti, con un repertorio adatto alle età prevalenti – Celentano, Battisti, ma anche Beatles e Elton jhon, non ha cessato un attimo di invitarci a cantare.