Al di là della di quella rete ci sono bambini, donne e uomini fuggiti da morte certa
Livorno, 13aprile 2016 da Mariella Valenti (Associazione di Amicizia Italo/Palestinese ONLUS)
Siriani, afghani, iracheni, palestinesi, famiglie intere che hanno attraversato il mare, perdendo molto spesso loro familiari, ma con la certezza di poter essere accolti dall’Europa dei valori democratici e ispiratrice della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Inizialmente i Paesi dell’UE hanno innalzato i cartelli “Welcome Refugees”, si sono incontrati per “dividersi” i richiedenti asilo, si sono “incartati” su le” quote” da accogliere, come fossero pacchi postali anziché esseri umani, non si sono messi d’accordo e, tutto è sfumato.
Intanto nelle spiagge del Mare Egeo, bambini, donne e uomini, approdano in cerca di salvezza, molti sono morti, altri si sono salvati, ma a che prezzo, quello di essere inseriti nel “grande baratto” con Erdogan, nel tradimento dei valori di accoglienza profughi dell’Europa, di una Europa che, per “proteggere” i propri confini ha scambiato i diritti fondamentali dei rifugiati con un finanziamento alla Turchia perché li deporti nei loro paesi di origine condannandoli alla terribile sorte dalla quale erano scappati, o addirittura tenendoli in Turchia, un Paese dove non vogliono stare, e che presenta alti gradi di rischiosità sul piano dei diritti di libertà e anche dei più elementari diritti civili. Uno scambio immorale, sotto il ricatto dei Paesi membri che minacciano di chiudere, e molti hanno già chiuso le frontiere interne.