Firmata l’intesa con Jindal per la cessione dell’Aferpi di Piombino (Livorno) da Cevital al gruppo indiano Jws E’ quanto si apprende a margine del tavolo di trattativa in corso da ieri al Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) e al quale ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
1febbraio 2018 da da Tiziano Carradori, Roma
Con la firma apposta personalmente oggi pomeriggio al Ministero per lo sviluppo economico dall’algerino Issad Rebrab, è diventato pienamente operativo il preaccordo per la cessione dell’intero capitale di Aferpi e di Piombino Logistic e la maggioranza delle azioni di GSI Lucchini alla Laptev Finance PVT Ldt, una società indipendente ma collegata al gruppo JSW, la Jindal South West dell’indiano Sajjan Jindal.
Il presidente della Regione Toscana ha seguito personalmente passo dopo passo e per quattro giorni l’intera trattativa, giocando un ruolo decisivo, prima nel favorire la firma questa notte da parte della delegazione indiana, poi nel convincere Issad Rebrab a porre oggi anche la sua. Secondo il presidente si chiude così un periodo lungo di difficoltà e di incertezze e adesso è possibile guardare con maggiore speranza al futuro. Ci sono infatti sei settimane a disposizione del gruppo indiano per compiere le necessarie verifiche a Piombino e per presentare un piano industriale e finanziario per poi arrivare alla stipula dell’atto di acquisto definitivo. Le istituzioni, il ministro prima e il presidente della Toscana poi, hanno favorito il preaccordo, prendendo impegni di fare nei confronti del progetto che presenterà Jindal ciò che era stato a suo tempo garantito una volta approvato quello di Rebrab. Si tratta di finanziamenti subordinati ad interventi per l’innovazione, alla riduzione dell’impatto ambientale e per una riconversione ecologica della siderurgia.
La preoccupazione massima per il presidente sarà di far sì che tutti i lavoratori siano nuovamente occupati e per questo attende di vedere quale progetto industriale presenterà il nuovo acquirente, avendo avuto segnali positivi circa la sua volontà di proporre un piano che preveda di occupare nuovamente tutti. Ha poi tenuto a sottolineare che nel progetto per Piombino non c’è soltanto la siderurgia ma anche le potenzialità legate alla presenza del nuovo porto che interessa anche imprese. Si è augurato che con l’imprenditore indiano ci sia la possibilità di tornare a produrre acciaio a Piombino.
Ha voluto ringraziare comunque Issad Rebrab sia perché un impegno importante lo ha rispettato, assumendo oltre duemila lavoratori, ma anche perché alla fine di questa trattativa ha ceduto di fronte alle richieste, anche in virtù, ha precisato il presidente, di una amicizia che negli anni era nata e avevano costruito tra loro. Il presidente ha infine ringraziato le strutture tecniche di Regione e Ministero che si sono mosse con sincronia e il ministro per la passione che ha messo in questa vicenda, per l’impegno, per le tante riunioni convocate e per l’efficacia del suo intervento. Ha detto che negli ultimi due giorni si è sempre tenuto in contatto e in rapporto costante con il ministro.