Domani si vota in Grecia per dire Si o No al ricatto dell’Europa
4luglio 2015 di Lamberto Giannini
Quanto è inaccettabile sulla propaganda referendaria in atto, è il metodo e la tecnica usata contro quanti esprimono le ragioni del no, il ritornello è quello che: “si parla bene con la pancia piena e il lavoro sicuro”. Ma, con che coraggio si permettono queste superficiali considerazioni, facendo finta che l’Italia sia fuori rischio di fallimento e dove è il lavoro sicuro, a cui si riferiscono? (basti pensare alla abolizione dell’art.18 o alla scuola che, per colpa di Renzi, non sarà più un posto sicuro nonostante decenni di studio e concorsi vinti, da molti docenti ancora precari ed altri che verranno resi precari).
Allora chiedo e mi chiedo, perché le pance vuote greche sono orientate al no e, le pance piene dell’alta borghesia greca al si? Forse si parla per egoismo e non si mette al centro la solidarietà nei confronti del popolo greco.
Altro mantra è che il popolo greco ha scelto per anni una classe politica corrotta e quindi è responsabile di determinate scelte, ma questa era la classe politica che interagiva con UE e Merkel e questi sapientoni non si sono resi conto che i greci baravano sui conti? Sono incompetenti? …oppure tornava comodo per poter ricattare tutti? Altro mantra: “Tsipras non si prende la responsabilità di decidere e scarica sul popolo”, siamo talmente abituati, come popolo italiano, a non decidere più niente. Del resto se accettiamo il fatto che Renzi governi con i voti di chi è contrario alla sua politica, possiamo considerare una stranezza che un politico si confronti con il popolo.
Ricordo che la vittoria del no avvantaggerebbe in Europa tutti i ceti popolari perché sarebbe un no al ricatto, ma avvantaggerebbe anche la classe media, perché il ricatto ormai e su larga scala, basta vedere cosa accade al mondo della scuola. Inoltre, è terribile il fatto di essere abituati a ragionare per prudente convenienza, piuttosto che per giustizia.