Parliamo anche delle posizioni organizzative
10settembre 2016 da delegati e lavoratori indipendenti Pisa
Negli ultimi 15anni, la forbice salariale tra dirigenti e dipendenti pubblici si è decisamente allargata, la riforma della dirigenza non porterà benefici con incarichi a tempo determinato in posizione di sudditanza rispetto alla politica.
Sarebbe opportuno analizzare gli obiettivi dati dal Sindaco ai singoli Dirigenti e confrontarli tra loro, in tal caso capiremmo se al bene dei cittadini non prevalgano invece le logiche del programma di mandato (legittime ma spesso discutibili); diverse anomalie poi esistono tra Direzioni che contano decine di dipendenti e altre ridotte all’osso, obiettivi onerosi per alcuni ma discutibili per altri. Può esserci di conseguenza una oggettiva e serena valutazione?
Già oggi una domanda sorge spontanea: i premi vanno a chi si contraddistingue per merito o per avere eseguito alla lettera gli ordini dei politici, a chi non discute mai nel merito degli obiettivi conferiti e della loro fattibilità, dei benefici derivanti per i cittadini? Ciascuno può ragionare con dati alla mano e con la propria testa.
Intenzione dell’amministrazione comunale è incrementare le posizioni organizzative nei prossimi anni, funzionari ai quali vengono assegnati compiti semidirigenziali in cambio di una indennità e di responsabilità aggiuntive. La tendenza del comune leggero è quello di assumere sempre piu’ quadri esternalizzando i servizi e mai è stato fatto un vero report sui costi e sui benefici di questi progetti di esternalizzazione. Le posizioni organizzative al comune di Pisa sono un autentico rebus, la loro pesatura e relativo trattamento economico lascia a innumerevoli interpretazioni, mancano quelle 2\3 fasce dentro cui collocare le Po con trasparenza e obiettività, ci sono Po inspiegabili o per il numero esiguo di personale da “dirigere” o per l’incarico stesso assegnato. Con decine di riorganizzazioni della macchina comunale operate ci sono Posizioni organizzative immodificate, vi sembra logico? A noi no.
Discutere nel merito del prossimo piano triennale di personale non significa solo assumere personale (dove, con quale livello, perché?) ma anche ridefinire gli assetti dei servizi, il problema è che queste materie non sono da anni oggetto di trattativa (i sindacati maggiori hanno ceduto potere di acquisto e di contrattazione in cambio di nulla), i cittadini subiscono le decisioni assunte nel Palazzo e in consiglio comunale la discussione si ferma solo ad aspetti superficiali.