Diario di viaggio a Trani, il racconto di Lamberto Giannini

La 4 giorni dei Mayor von Frinzius nella città pugliese, per il festival “Il giullare”, la competizione e la vita di gruppo

23agosto 2016 di Luca Stellati

Image and video hosting by TinyPicTrovo Lamberto ad una baracchina sul mare di Livorno nel tardo pomeriggio di un’estate ormai matura, la brezza rende gradevole l’aria, un caffè e due chiacchiere vengono da se.

Non ci incrociavamo dal 26 maggio, dalla sera della prima di “Resistenti” al Goldoni, e proprio in quei giorni Resistenti superava la prima selezione d’ammissione, come sesta classificata, al festival “Il giullare” di Trani, sulla base della presentazione di un video delle sole prove, non essendo ancora disponibile quello dello spettacolo.

trani 8 artDopo le repliche, era poi arrivato il tempo del mare ed anche un certo comprensibile “sfavamento”, in particolare dei normaloidi della Compagnia. Perché un fatto va notato, dei 90attori della Compagnia i disabili sono assai stabili, mentre il ricambio è maggiore fra i normaloidi, più sottoposti alle mutazioni della vita ed alle esigenze di lavoro. La chiamata pugliese è per il 22-25 luglio e l’atmosfera è quella di una gita a Trani, tanto si vince anche stavolta!

Eh sì, le aspettative del gruppo sono eccessive dopo i successi a Benevento ed Alba degli anni precedenti, ma stavolta è più difficile e nient’affatto scontato.

Si parte in 70 per Trani a proprie spese, un pullman e due auto, e ci sarà da pagare anche l’albergo ma è una scelta obbligata… Il viaggio è lungo, bisogna riempirlo e viene così l’idea delle interviste a tutti gli attori, dei video pubblicati su facebook, che suscitano i più svariati commenti dei tanti amici che iniziano ad accompagnare i Mayor in questa nuova avventura. Appena arrivati, è forte l’impatto con l’esperienza del festival, 900 le persone in sala, sul palco “Assolo per Achab” di Pippo gentile, il livello è alto e le facili certezze vengono incrinate, affiora preoccupazione.

Image and video hosting by TinyPicMa ci sono anche altri problemi, come quelli di Giacomone che viene accoppiato per la notte con Lamberto, suscitando le sue reiterate proteste, mentre le bimbe belline finiscono in altre camere, soprattutto quella col “culo bello rotondo”… E’ un problema anche per Lamberto che, spreciso qual’è, lascia tutto in giro, ma non ritrova più nulla perché Giacomone non sopporta il disordine ed ha riposto ogni oggetto o indumento in posti invisibili.

Non è semplice soprattutto in trasferta far vivere e lavorare una compagnia composta per metà da disabili e per l’altra metà da normaloidi prevalentemente di 19/20anni.

Vengono stabiliti accoppiamenti notturni fissi, mentre quelli diurni variano ogni giorno, un lavoro incredibile coordinato da Claudia Mazzeranghi, Francesca Vivarelli, Lucia Picchianti ed Aurora Fontanelli.

Qualche incomprensione capita, ma quasi magicamente non si verificano reali tensioni. Così come appare normale che i genitori, sopraggiunti con le auto per il supporto ai ragazzi in carrozzella, risiedano in un altro albergo e si occupino del trasporto di chi capita, ma mai dei propri figli.

Image and video hosting by TinyPicIl tempo incalza, è sabato e dopo la lezione aperta al Centro Jobel ci sono le prove, tre ore sotto il sole, ed infine la grande serata dello spettacolo. I 1.200 spettatori assiepati in sala, molto caldi e reattivi, vengono ripagati da una prestazione degli attori mai così precisa. Poi è il momento della festa liberatoria, del bagno in piscina alle tre di notte, compresi i ragazzi in carrozzella, della micidiale spanciata di Giacomone!

La domenica si va a giro spensierati a fare i turisti per Trani, si incontrano artisti di strada inscenando un ballo collettivo in piazza che coinvolge anche parecchi residenti, ma sopraggiunge la sera delle premiazioni e ci raggiunge anche Andrea Benassi che ha preso un aereo all’ultimo momento.

Image and video hosting by TinyPicMentre sul palco si alternano i Ladri di carrozzelle e Nicol Orlando, vedo crescere l’ansia per la le valutazioni della giuria, soprattutto fra gli attori normaloidi, mentre i disabili se la godono di più. Alla proclamazione dei finalisti, “Io sono qui” (del Magnifico Teatro errante di Ravenna) e “Resistenti”, esplode la gioia dei 70 giovani livornesi, col consenso del numerosissimo pubblico. E’ il riconoscimento della fatica e dell’impegno di un anno intero, un fatto che a dire il vero vale anche per gli altri gruppi in concorso.

Durante la lunga attesa dell’esito finale, dalla città labronica si partecipa postando sul web messaggi in stile calcistico, “ma Livorno ha vinto o ha perso?” o “se avete perso ditelo!”, cresce l’aspettativa del goal.

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Sapete come è finita – conclude il suo racconto Lamberto – con il successo di Resistenti, ma oltre alla legittima soddisfazione resta la convinzione di aver vissuto una esperienza importante, che ha ulteriormente consolidato un gruppo splendido ispirato ai principi di relazione nutriente / accoglienza / valorizzazione dell’altro.

Certo al ritorno a Livorno ci saremmo aspettati qualche complimento in più delle rappresentanze della città, ma conta di più la richiesta di un giovane attore “Per la cena di fine anno, ci riporti in Puglia?”

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Il report fotografico:
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