Ci pensa mister Gattuso a gettare acqua sul fuoco dopo la più che convincente prestazione dei suoi ragazzi contro una bella Maceratese
17 maggio 2016 di Massimiliano Grassini
Il 3-1 con cui il Pisa ha liquidato il quarto di play off all’Arena Garibaldi, ma ancora di più la compattezza e la determinazione che la squadra ha fatto vedere domenica scorsa autorizzano tutto l’ambiente e la città intera a credere in un sogno.
Ringhio lo sa e se da una parte richiama tutti alla responsabilità ed alla concentrazione dall’altra lascia che giustamente i tifosi continuino a prendere per mano i giocatori, tutti cresciuti e divenuti finalmente un gruppo. Del resto lo si è visto già nel prepartita quando 3000 tifosi hanno scortato il pullman del Pisa fino allo stadio; lo si è visto nell’esplosione di gioia di Crescenzi che dopo aver segnato il gol dell’uno a zero ha driblato i compagni ed è corso dall’allenatore per poi ritornare al centro festeggiando insieme agli altri; lo si è visto al goal di Mannini, letteralmente sotterrato dai compagni; nell’azione del terzo goal e negli occhi di chi è subentrato ai titolari.
Lo si è visto nella dedica che i compagni di squadra hanno riservato all’infortunato Polverini. E’ l’emozione e la consapevolezza di poter raggiungere un obiettivo comune tutti insieme. Questi giocatori credono nel progetto e nell’idea di gioco approntata da mister Gattuso. Credono nelle scelte e negli obiettivi della società. Credono nel sostegno della città. Credono che tutti insieme si possano moltiplicare le energie e le capacità dei singoli, quasi che non ci sia più distinzione tra chi gioca e chi trepida sugli spalti.
Da domenica si cambia ancora regolamento: doppio scontro di andata e ritorno. Alla fine della seconda partita in caso di parità varrà in primis la differenza reti. Sussistendo ancora la parità si procederà con i tempi supplementari ed eventualmente con i rigori.