I partigiani e le partigiane ce lo hanno ricordato ogni anno, in ogni incontro pubblico, in ogni occasione in cui valesse la pena ripeterlo: “Un pezzo di pane, lo trovate sempre qualcuno che ve lo dà. La libertà no. La libertà non può darvela nessuno, quella va conquistata e difesa giorno dopo giorno”
Pisa, 24 aprile 2016 da Una Città in Comune
La scelta compiuta negli scorsi giorni da parte del “Comitato per il No al Referendum Costituzionale” di raccogliere le firme per chiedere il referendum, e di iniziare la raccolta proprio il giorno del 25 aprile, è la conferma di quel basilare principio ripetuto da chi ha fatto la Resistenza.
Nonostante il Governo abbia deciso di cavalcare lo strumento referendario per farlo proprio, nonostante le rappresentanze parlamentari sia dei partiti di opposizione che di maggioranza abbiano già depositato le richieste per attivare la procedura di referendum, il Comitato ha deciso così di conquistare la propria libertà nelle piazze, chiedendo direttamente ai cittadini di firmare contro la “deforma” della Costituzione imposta dal Governo Renzi.
Si potrà firmare anche per chiedere un referendum per l’abrogazione del premio di maggioranza e delle liste bloccate dei candidati della nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum.
La Costituzione può e deve essere riformata, se per riforma si intende un rafforzamento della possibilità del popolo di essere sovrano, come recita l’articolo 1. Se al popolo si vuole invece togliere sovranità non si tratta più di una riforma, ma di un tradimento dello spirito della Costituzione. I cambiamenti costituzionali voluti dal Governo porterebbero a un accentramento evidente del potere nelle mani dell’esecutivo, con scelte imposte a colpi di un’esigua maggioranza parlamentare, eletta per lo più con una legge elettorale dichiarata incostituzionale.
Rilanciamo le proposte del “Comitato per il No al Referendum Costituzionale”, che vanno in direzione di un allargamento degli spazi di democrazia e di libertà del nostro paese.