L’intervista a a Beppe Ranucci sulla sua nuova commedia
18febbraion 2016 di Dinora Mambrini
Dopo le recenti regie dedicate al Teatro classico vernacolare e cioè il Teatro di Beppe Orlandi, per le Feste di Natale, hai portato in scena con grande successo di pubblico “Li sfollati” e subito dopo, a Gennaio, con altrettanto successo hai diretto la Compagnia Beppe Orlandi in “Ir Fidanzamento Aristocrati’o”, in questa settimana ritorni in scena con questa tua nuova commedia dal titolo un po’ intrigante, “Il nuovo Appartamento”
D – Una prima domanda mi sorge spontanea, tu scrivi libri (recentemente hai dato alle stampe un libro Fantasy dal titolo “Tommy Managò e la Scuola dei Prodigi”), hai scritto due libri sulla scuola (“Le Pistelli” e “La Scuola di Candido”) che hanno fatto ridere due generazioni di insegnanti, hai portato in scena con la Compagnia dei Comedians, altre tue commedie e l’esilarante “La Fondazione di Livorno”, ecc. ecc….Ma come trovi il tempo per fare tutto questo?
R – Semplice. Perché ora mi dedico solo al teatro ed alla scrittura. Quando dovevo guadagnarmi la pagnotta, il teatro e la scrittura erano solo ritagli della mia vita. Oggi sono divenuti il mio unico impegno, ma nel frattempo ho incamerato nella testa tante idee, tante storie da raccontare, tante vicende da far rivivere in palcoscenico.
D – Vedo che dopo tanti anni sei tornato nello stesso luogo da cui eri partito svariati anni fa, e cioè il Centro Artistico di Grattacielo ed al Piccolo Teatro. Perché?
R – Perché si ritorna sempre, con un pizzico di nostalgia, ma anche con l’illusione di poter cancellare con un colpo di spugna gli innumerevoli anni che sono passati. Calcando le stesse tavole del Piccolo Teatro, toccando gli stessi interruttori, vedendo la stessa buca del suggeritore, mi sembra di essere tornato ai tempi del grande Valentino Davanzati, con quale ho iniziato, ho avuto tanti “scozzi”, ma che è stato per me e per tanti altri una grande scuola. E poi c’è un’altra ragione: qui ho ora ritrovato tanti vecchi amici, da Luciano Lessi a Sandro Andreini, con i quali abbiamo fatto in passato tante belle cose. Con loro ho fatto spettacoli che serbo ancora nei miei ricordi da “ Trappola per topi” a “ Cavalleria Rusticana”, da “Natale in piazza” a “ Le Sedie”.
D – E veniamo ora alla tua nuova commedia dal titolo “Il nuovo Appartamento”. Ce ne vuoi parlare. Come ti è venuta questa idea. A proposito: è un testo in vernacolo?
R – No assolutamente. E’ un testo in lingua italiana che si svolge in una qualsiasi città italiana. Vedi l’idea mi venne già qualche anno fa, partecipando come interprete alla commedia di Luigi Pirandello , “ Così è (se vi pare)”. Io sono un grande ammiratore del teatro di Pirandello, ma in special modo mi ha sempre affascinato il problema della “verita”. Anche fatti recentissimi di cronaca nera, ti sbattono davanti tante “verità” che sembrano altrettanto ” vere “. Uno ci metterebbe la mano sul fuoco. Eppure sono diverse. Ed allora dove sta la “vera” realtà? Ecco io partento da questo mio “rovello”, ho scritto questa commedia. E’ una commedia che potremmo definire gialla, ma dove non mancano la nota grottesca e la sottile ironia.
D – Ed allora di cosa tratta questa commedia?
R – Due amici, Ruggero di professione attore ed Enrico, di professione rappresentate di scarpe, prendono in affitto un nuovo appartamento.
La zona è bella, l’appartamento è accogliente, ma il condominio è abitato da gente molto strana. Infatti, Ruggero ed Enrico, si stanno appena sistemando in questo nuovo appartamento, che ricevono nella stessa giornata, la visita dei condomini che abitano al piano di sopra ed a quello di sotto. Ma ognuno di questi ha una strana storia da raccontare, su ciò che è accaduto nell’appartamento affittato dai due giovani. E la cosa ancora più misteriosa ed assurda è che ognuno racconta una storia diversa.
Ci sono i coniugi Altamura, personaggi grotteschi ed a tratti bizzarri, che vengono ad informare i due nuovi inquilini che la signora che abita al piano di sotto (la signora Colosimo) è una pazza scatenata che accusa il marito di avergli ucciso l’ex fidanzato.
Ruggero ed Enrico ricevono poi la visita della stessa signora Colosimo (una donna bella ed un po’ svampita) che conferma con particolari raccapriccianti che il proprio marito è un pericoloso assassino. Ed infine si presenta proprio il marito della signora Colosimo, (uomo rozzo e sbrigativo) che mette in guardia i due malcapitati giovani sui signori Altamura che abitano al piano di sopra: sono dei pazzi assassini che ammazzano , smembrano e disciolgono nell’acido tutti gli inquilini che vanno ad abitare nell’appartamento, ora occupato dall’attore e dal rappresentante di scarpe.
A questi personaggi si aggiunge anche un gay, (Luchino De Floris) che ha anche lui una oscura vicenda da raccontare, legata sempre a quel “maledetto”appartamento. A chi credere? Dove sta la verità ?
Gli interpreti di questa commedia, sono giovani attori provenienti dalla Scuola di recitazione del Piccolo Teatro, coadiuvati da attori esperti e collaudati come Sandro Andreini, Edoardo Ripoli , Daniela Salucci e Valentina Lombardi.
I due inquilini sono rispettivamente Leonardo Barinci (Ruggero), e Alessandro Weiss (Enrico). I misteriosi coniugi Altamura, sono impersonati da Sandro Andreini e Daniela Salucci, mentre la coppia Colosimo è interpretata da Valentina Lombardi (la bella moglie) e da Edoardo Ripoli (il rozzo e grossolano marito). Al personaggio gay (Luchino De Floris), dà la sua caratterizzazione Michele Cuchel.
La regia è dello stesso Beppe Ranucci. La musica originale è di Roberto Sbolci.