Stamani, venerdì 12 febbraio, in Sala Cerimonie di Palazzo Comunale di Livorno è stato sottoscritto il Patto di Amicizia con i comuni svizzeri di Centovalli e Terre di Pedemonte
12febbraio 2016 da Comune di Livorno
Fino a sabato prossimo soggiorneranno in città le delegazioni dei comuni svizzeri di Centovalli e Terre di Pedemonte per la sottoscrizione del Patto di Amicizia.
Già da ieri, 11 febbraio, i sindaci Giorgio Pellanda (sindaco di Centovalli e deputato al Parlamento cantonale) e Fabrizio Garbani Nerini (sindaco di Terre di Pedemonte) con le loro delegazioni sono in città per la visita al Teatro Goldoni dove hanno assistito in serata al Concerto di Carnevale offerto dalla Fondazione Goldoni.
Momento clou del soggiorno a Livorno è stato quello di stamani, venerdì 12 febbraio, quando si è svolta la cerimonia di sottoscrizione del Patto di Amicizia nella Sala delle Cerimonie di Palazzo Comunale alla presenza della vicesindaco Stella Sorgente e dell’assessore alla Cultura Serafino Fasulo. Il soggiorno delle delegazioni seguirà con la visita al Museo Civico “G. Fattori” di Villa Mimbelli, la visita al Santuario della Madonna di Montenero e al Famedio per proseguire, prima della cena, alla Terrazza Mascagni.
Domani, ultimo giorno, le delegazioni svizzere faranno visita alla Fortezza Vecchia e al Mercato Centrale. È previsto anche un giro in battello lungo i canali Medicei. Si concluderà il soggiorno con un buffet offerto dal Circolo Svizzero di Livorno e di Pisa.
Il legame tra gli svizzeri e Livorno nasce a fine Cinquecento grazie al granduca Ferdinando I de Medici con l’emanazione delle Leggi Livornine, i cui avanguardistici contenuti di tolleranza etnica e religiosa e le licenze che concedevano, richiamarono genti dalle parti più disparate d’Europa e oltre, contribuendo al popolamento della neonata città portuale, sbocco al mare Mediterraneo del Granducato di Toscana.
In questo favorevole contesto gli Svizzeri, più in particolare ticinesi provenienti dalle Terre di Pedemonte, dalle Centovalli e Ronco sopra Ascona, ottennero dai granduchi dal 1631 fino al 1847 l’esclusiva del servizio di facchinaggio del porto, fulcro pulsante della città e motore del suo prorompente sviluppo.
Nella fase seguente gli svizzeri, provenuti anche dagli altri cantoni elvetici, hanno investito trovando elementi e parametri di favorevole accoglimento per le loro imprese e attività di commercianti e assicuratori, finanziando la prima ferrovia toscana, quella tra Firenze e Livorno passando per Pisa. Emblematico della rilevanza elvetica è la fondazione a Livorno del più antico Circolo Svizzero nel mondo nel 1831 e tuttora attivo. Livorno ospitò, nel 1865 poco dopo l’unità italiana il primo console generale svizzero in Italia.