Essere dei Comuni nel mondo globalizzato significa, principalmente, ricostruire le ragioni dello stare insieme e agire per il bene comune
29dicembre 2016 da Rifondazione Comunista delle Colline Pisane, di Casciana Terme Lari
Finora la filosofia della riduzione dei costi si è manifestata non solo con i tagli ai servizi, ma anche accorpando i comuni e riducendo la rappresentanza politica. Alcuni sindaci hanno giustificato così la riduzione dei diritti dei lavoratori e dei cittadini, ma le cose sembrano cambiare.
A causa dell’uniformità delle tariffe, dell’accentramento dei servizi, della mancanza di investimenti nelle periferie dell’Unione e dei tagli ai trasferimenti dallo Stato, i comuni dell’Alta Valdera si sono dissociati dall’Unione dei Comuni. La ragione principale è che l’Unione è stata creata senza tener conto delle differenze (la collina e la pianura hanno caratteristiche geografiche e sociali molto diverse), e questo ha messo i cittadini più deboli dei comuni periferici in difficoltà.
Il circolo Rifondazione Comunista delle Colline Pisane, da sempre si batte per favorire la partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche, non solo col voto, ma anche incoraggiandoli a risolvere i problemi del territorio, del lavoro e dell’ambiente, attraverso soluzioni democratiche e condivise.
Per questo abbiamo sempre combattuto l’Unione dei Comuni, un grande carrozzone politico e inutile, troppo distante dai bisogni dei cittadini. Ci siamo opposti per le stesse ragioni anche alle fusioni dei comuni. Le fusioni non danno veri “risparmi”, ma mettono fuori dal recinto pubblico i servizi che nel tempo diventano sempre più onerosi a causa di un sistema fuori controllo di appalti e subappalti.
Se ci sono stati dei risparmi in passato, questi sono stati possibili attraverso lo strumento del consorzio tra i comuni delle funzioni e dei servizi. Sotto il controllo dei consigli comunali, con gli obblighi dei bilanci pubblici, i servizi erano gestiti senza l’illusione del profitto. Noi siamo per il controllo pubblico (non statale) dell’economia in modo che i bisogni di tutti e specialmente dei più deboli siano al centro dell’economia.
Sappiamo bene che le personalità e l’appartenenza politica dei sindaci di questi comuni sia quanto di più eterogeneo si possa pensare. Ciò conferma che questa decisione dei comuni dell’Alta Valdera è la conseguenza di scelte ben concrete e materiali. Secondo noi questo implica comunque anche la caduta delle maschere che soprattutto il Partito Democratico ha indossato per favorire lo sviluppo capitalistico. La caduta della maschera dell’ideologia è sempre più necessaria. Prima o poi, conti alla mano, dovremo fare il bilancio vero di queste politiche che accentrano il potere e l’economia in mano di pochi.
Che l’Unione dei Comuni fosse una costruzione ideologica e non soddisfacesse i bisogni dei cittadini era chiaro ed evidente fin dal suo statuto.
La rappresentanza di secondo livello omologa le differenze favorendo soltanto pochi partiti. Rifondazione Comunista spera che questa situazione si evolva con la definitiva chiusura di questa esperienza. Solo recuperando un metodo proporzionale di voto e un controllo maggiore dei bilanci comunali i cittadini si riprenderanno la piena sovranità sulla politica locale.