Ormai il mercato del lavoro, prendendo a pretesto gli effetti della crisi è totalmente deregolamentato e posto sotto ricatto. Di fatto le nuove norme Renziane sulla libertà di licenziare, hanno sostituito il diritto costituzionale
18novembre 2015 di Silvio Lami
Il sistema Cooperativo, dopo le linee di indirizzo dettate dal metodo Marchionne a Confindustria e Governo, in un crescendo di ristrutturazioni aziendalistiche, affaristiche e finanziarie, sta diventando lo strumento di abbassamento dei diritti e del costo di lavoro in molti settori: dalla distribuzione, fino a quelli socio assistenziali.
All’Ipercoop Livorno, con il licenziamento di tre sindacaliste in par condicion (Uil-Cgil-Usb) esce allo scoperto sul fatto che ormai non è più un soggetto sociale al sevizio del cittadino e allo slogan: “la Coop sei tu” potremmo facilmente aggiungere “…che ti sfrutta di più”. La Coop, che continua a sostenere di rispettare principi etici e morali, non può nel contempo formare Dirigenti che si vantano di essere bravi a licenziare, piuttosto che offrire trasparenza, servizi migliori e buona occupazione.
Vale anche ricordare che a Pisa, tra l’altro, è il principale cliente di quel Panificio Bolognese, che deve ancora corrispondere decine di migliaia di euro ai suoi dipendenti privati (perfino tredicesime, tfr, ferie).
Ma c’è chi dice no! E segnaliamo, a quanti interessati, la campagna #IoStoConSara.
Un movimento di opinione, nato in rete, da cittadini indignati dal licenziamento, privo di motivazioni tali da giustificare un provvedimento di questa natura, di Sara Catola, delegata sindacale Usb Ipercoop di Livorno.