Il “Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi” ha partecipato, insieme a moltissimi lavoratori e lavoratrici delle cooperative sociali, al presidio e al volantinaggio organizzato dai sindacati in consiglio comunale (che per motivi logistici era nella sala consiliare della provincia) per sollecitare la convocazione in tempi strettissimi di un consiglio comunale straordinario, aperto a tutti i lavoratori e le lavoratrici, che affronti le problematiche della gestione del settore sociale nella nostra città.
29 ottobre 2015 da Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi, con richiesta di pubblicazione integrale
La richiesta, già presentata ufficialmente da giorni, sia dai rappresentanti sindacali che da alcuni consiglieri di opposizione, si era resa necessaria dopo la grande preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore in seguito all’incontro/scontro avvenuto durante il tavolo tra delegati di settore e l’assessore al sociale Ina Dhimgjini per la mancata applicazione delle clausole di salvaguardia sociale e del CCNL nel rinnovo di alcuni appalti pubblici di servizi socio – assistenziali – sanitari.
Senza l’inserimento, da parte del comune, di queste clausole nei bandi di gara per il rinnovo degli appalti pubblici, molti dei quali già in proroga o in scadenza, non vi sarà più nessuna garanzia sulla conservazione dei posti di lavoro e delle condizioni lavorative esistenti, che saranno arbitrariamente decise, secondo i propri interessi aziendali, dai nuovi soggetti vincitori dell’appalto. Se poi le basi d’asta delle nuove gare saranno al ribasso, come spesso è avvenuto negli ultimi anni, ci saranno ulteriori tagli sia sul personale che sulle risorse di gestione, con gravi conseguenze sulla qualità dei servizi socio-sanitari erogati ai cittadini di Livorno.
I tanti presenti oggi hanno spontaneamente deciso di spostare, in modo pacifico, la loro protesta all’interno della sala consiliare costringendo di fatto a interrompere l’ordine del giorno del consiglio comunale e a dare la parola ai capigruppo di tutti i partiti che, all’unanimità, hanno dichiarato e fatto mettere a verbale la loro piena disponibilità a convocare entro la prossima settimana una commissione lavoro straordinaria sull’argomento e a valutare, nei tempi previsti, di convocare successivamente anche un consiglio comunale dedicato. I presidenti del consiglio e della commissione lavoro hanno preso atto della decisione dei capigruppo e si sono impegnati a comunicare data e luogo della commissione con un incontro aperto a tutti i lavoratori, nella mattina di lunedì prossimo, alle ore 12,30.
L’assessore Dhimgjini è intervenuta in modo polemico solo per criticare i metodi “non sindacali” della protesta di oggi, definendola una “interruzione di pubblico servizio” ma ha comunque dovuto prendere atto della volontà del consiglio per la convocazione della commissione.
Come Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi sosteniamo da sempre che solo con una totale reinternalizzazione dei servizi pubblici si possono garantire quelle tutele dei diritti dei lavoratori e quella qualità dei servizi alla persona che oggi vengono a mancare. Le situazioni che in questo senso si stanno venendo a creare sono la conseguenza diretta del percorso di progressiva privatizzazione, fatto di continui appalti al ribasso e concessioni, che sta progressivamente smantellando il sistema sociale e sanitario pubblico. Riteniamo anche che la giornata di oggi sia significativa per capire ancora una volta che solo quando i lavoratori si mobilitano, uniti e consapevoli, si possano creare quei rapporti di forza con le controparti necessari a raggiungere gli obiettivi che si propongono, sia che si tratti di obiettivi minimi, come quello di oggi, che di risultati più importanti. Per questo è indispensabile che i lavoratori e le lavoratrici pretendano, da ora in poi, di essere coinvolti direttamente su ogni passaggio intermedio, ogni incontro, accordo, decisione e tavolo di trattativa tra soggetti appaltanti e aziende, vigilando costantemente sulle modalità di scrittura dei prossimi bandi di gara, non solo per l’applicazione delle clausole di salvaguardia sociale per il mantenimento dei posti di lavoro ma anche di tutte le altre condizioni esistenti, avvalendosi anche di una giurisprudenza che ad oggi e con i contratti nazionali vigenti, vincola i datori di lavoro al rispetto di alcune regole, senza lasciare nessuno spazio a interpretazioni univoche e restrittive da parte del soggetto vincitore.