Che la gestione dell’accoglienza dei profughi in Italia sia questione delicata e da monitorare con grande attenzione è fuori di dubbio, ce lo ricordano i mafiosi protagonisti di “mafia capitale”: “si fanno più soldi con gli immigrati che con la droga!”
25luglio 2015 da LIBERA, Castagneto Carducci/San Vincenzo (LI)
Le tensioni sociali, spesso strumentalizzate, rischiano di essere aggravate dall’approssimazione e dalla scarsa trasparenza con cui viene gestita l’accoglienza. I coordinamenti locali di Libera esprimono la loro preoccupazione per quanto sta accadendo in Val di Cornia, dove la Prefettura di Livorno ha affidato la gestione dei profughi a due associazioni, Homo Diogene di Gavorrano e Xenia di Braccagni, create per l’occasione.
Ricordiamo le tensioni che ci sono state a Venturina e le accuse di improvvisazione rivolte all’associazione che gestisce oltre 40 profughi, oppure quanto viene denunciato da giorni dal Sindaco di Suvereto a proposito dell’inadeguatezza, al limite dell’irregolarità, dell’associazione Xenia a gestire la struttura “La Vivalda” e i profughi lì sistemati. Situazione che ha spinto il Sindaco a chiederne la sostituzione con altra associazione. Chiediamo a chi ha la responsabilità del controllo, a partire dalle Prefetture, di intervenire con tempestività e continuità per verificare il rispetto di quanto previsto nelle convenzioni di affido della gestione dei profughi, così come chiediamo che siano messe in trasparenza le strutture associative e i loro bilanci, considerato che queste associazioni sono nate ad hoc ed operano con i soldi dei cittadini.
Le due associazioni in questione sono nate non più di pochissimi mesi fa, con lo stesso lo stesso fondatore, Mauro Andreini. Prima crea Homo Diogene, prende in gestione la situazione di Venturina, poi a luglio non è più presidente di HD (ma sul sito di Homo Diogene risulta anche presidente di questa associazione) e ne fonda un’altra, Xenia, che immediatamente prende in gestione dalla Prefettura di Livorno la struttura di Suvereto.
Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente di Xenia (e H.D.?) non rassicurano e confermano dubbi su passaggi e modalità di gestione che debbono essere chiariti quanto prima dagli organi competenti. Ci sorprende anche la velocità con cui Xenia, ad appena pochi giorni dalla sua improvvisa costituzione a Braccagni, possa aver avuto la gestione degli oltre 100 profughi da sistemare in provincia di Treviso. Con quali referenze e curriculum si è presentata? Che tipo di collegamenti esistono con quella Nova Marghera Facility srl che doveva curare la “logistica” dell’operazione di Quinto?
La sostituzione del Prefetto di Treviso annunciata dal Ministro dell’Interno è la testimonianza dell’approssimazione con la quale ci si è mossi anche in quella realtà! La gestione dei profughi non è un mero fatto “organizzativo”, occorre una capacità di attuare progetti di integrazione non solo sulla carta. Ma se l’obiettivo sono i 35 euro al giorno pro-capite, allora tutto diventa possibile! E gli effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti. E’ un passo avanti la firma di ieri del protocollo tra Prefettura di Livorno e 5 Comuni della provincia (e tutti gli altri?) per far svolgere lavori socialmente utili ai profughi qui accolti.