4maggio 2015 di admin Che succede nelle scuole in caso di sciopero?
In sette grandi piazze si terranno le manifestazioni indette da Cgil,Uil,Cisl,Snal,Gilda: Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma vedranno sfilare lavoratori e anche studenti, che in un appello hanno chiesto ai loro docenti di aderire allo sciopero proclamato dai sindacati.
La toscana manifesterà a Roma assieme alle delegazioni di Abruzzo, Campania, Lazio, Marche, Molise, Umbria: alle ore 9.30 il concentramento in Piazza della Repubblica con successiva partenza del corteo con il seguente percorso Via V.E. orlando, L.go S. Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Piazza Trinità dei Monti, Viale Trinità dei Monti, Via G. D’Annunzio con arrivo del corteo a Piazza del Popolo e inizio interventi dal palco. MAPPA
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS:
Il tentativo di boicottaggio MIUR-Invalsi si è rivelato un clamoroso autogol, ingigantendo gli scioperi del 5, 6 e 12 maggio contro il Ddl Renzi e i quiz Invalsi. Renzi sta cercando di frenare la lotta con qualche emendamento, ma la sua legge va ritirata in blocco e i precari assunti “in ruolo” con decreto urgente. Il 5 maggio le manifestazioni per il ritiro totale del ddl dei Cobas si svolgeranno a Roma (ore 10 al MIUR, ore 12.30-18 “Circondiamo il Parlamento” a P. Montecitorio), a Torino, Genova, Padova, Firenze, Bologna, Pescara, Cagliari, Palermo, Catania e Trieste.
Il gioco delle parti tra il MIUR della ministra Giannini e l’Invalsi della presidente Aiello per il boicottaggio degli scioperi del 5, 6 e 12 maggio non ha funzionato: il rinvio dei quiz del 5 alle Elementari è stato anzi un clamoroso autogol che sta ingigantendo la voglia di scioperare ed ha gettato una luce sinistra sulla assoluta impopolarità dei quiz Invalsi. Anche i meno informati tra docenti ed Ata, studenti e famiglie hanno saputo che:
- a) il MIUR rinuncia per tre giorni alla propria “sovranità” sulle scuole e la cede ad una struttura privata che nulla ha a che fare con l’istruzione pubblica;
- b) non c’è ragione alcuna che imponga a presidi, docenti, Ata e studenti di obbedire agli illustri sconosciuti invalsiani e di giocare per tre giorni agli indovinelli, interrompendo l’attività didattica; c) i presidi, che dovessero attuare il rinvio, rischiano di pagare il prezzo della furbata Giannini-Aiello – essendo la controparte amministrativa e sindacale di docenti ed Ata – e di venire denunciati per attività anti-sindacale e anti-sciopero.
Ricordiamo che, per quel che riguarda gli scioperi dell’intera giornata, convocati dai COBAS, del 6 maggio (alle Elementari) e del 12 (alle Superiori), avendo chiaro il peso economico per chi avrà già scioperato il 5, proponiamo di formare nelle scuole Casse di resistenza per rimborsare coloro che, scioperando, bloccheranno i quiz; mentre per il 7, non essendo possibile (legge 146/90) scioperare per tre giorni consecutivi, dovrà operare il boicottaggio nelle scuole, secondo le modalità che stiamo diffondendo (con quelle che riguardano le Casse di resistenza) nel nostro vademecum distribuito nelle scuole e scaricabile dal sito www.cobas-scuola.it.
Una grande importanza per cancellare totalmente il Ddl Renzi l’avrà la riuscita plebiscitaria dello sciopero del 5 e delle manifestazioni. Però, non possiamo ignorare il lavoro che Renzi sta facendo per depotenziare la lotta, offrendo alcuni emendamenti che non muterebbero la distruttività della legge, e che la maggioranza delle direzioni dei Cinque sindacati monopolisti si è già pronunciata a favore di un suicida cedimento alla manovra governativa. Perciò è fondamentale la scelta che faranno gli scioperanti: ai cortei dei COBAS si chiederà il ritiro totale del Ddl e un decreto urgente per l’assunzione dei precari; ai cortei dei Cinque, la maggioranza dei dirigenti chiederà emendamenti e si preparerà ad accettarli.